L’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili ha ideato il Superbonus perfetto, stabile per dieci anni e con aliquota dal 70 al 100%.
Un progetto dei costruttori edili modifica il Superbonus. Vediamo in che modo e chi ne trarrebbe i maggiori vantaggi.
ANCE ha creato le nuove linee guida per un Superbonus differente, stabile per dieci anni e con cambiamenti nelle detrazioni fiscali. Undici punti che spiegano come potrebbe diventare la misura per favorire i cittadini e dare maggiore stabilità al mercato. L’orizzonte temporale dovrebbe diventare molto più lungo, minimo decennale, e si dovrebbe garantire ai contribuenti di scegliere la modalità di detrazione in cinque, dieci o venti anni.
Tra le ipotesi i mutui verdi per un finanziamento agevolato alle famiglie e le aliquote al 70% per tutti e al 100% per gli incapienti. In questo modo – a detta dell’ANCE – verrebbero ristrutturati 120 mila edifici ogni anno con un costo di 20 miliardi di euro per lo Stato. Si ricorda che in Italia più del 70% degli immobili (su un totale di 12,2 milioni) è stato costruito prima che venissero emanate le norme antisismiche e quelle sull’efficienza energetica (rispettivamente nel 1974 e nel 1976).
Come cambierebbe il Superbonus per l’ANCE
Alcune modifiche le abbiamo accennate nel paragrafo precedente. Aliquote diverse, detrazione a scelta dei cittadini e maggiore orizzonte temporale. Continuiamo con un miglioramento energetico minimo di quattro classi per tutti gli edifici attualmente di classe E, F e G.
Per quanto riguarda i lavori antisismici, invece, sarebbe necessario puntare al miglioramento di almeno una classe di rischio nelle zone 1, 2 e 3. Si tratterebbe di un obbligo in più mai preso in considerazione fino a questo momento.
ANCE aggiunge che bisognerebbe mantenere il Sismabonus acquisti con aliquota maggiorata ormai scaduto e che sarebbe consigliabile favorire gli interventi sugli immobili unifamiliari solamente se destinati ad abitazione principale.
Tra i punti delle linee guida dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili anche il ripristino dello sconto in fattura e della cessione del credito ma solamente per i lavori effettuati su interi edifici. Nessun cambiamento, invece, in termini di controlli, massimali, sistema di qualificazione e asseverazioni. Le linee guida attuali si possono mantenere.
Tutte queste novità, a parere di Ance, porterebbero risultati migliori – con riferimento alla ristrutturazione con efficientamento energetico – rispetto quelli ottenuti fino ad oggi. I 400 mila edifici riqualificati in due anni con il Superbonus sono troppo pochi ma sottolineano l’impossibilità per i cittadini di spendere soldi in un investimento del genere.
E occorre ricordare che abbiamo una sfida europea da affrontare. La bozza del testo della nuova Direttiva europea spaventa gli italiani. Ancora non sappiamo quali saranno gli obblighi definitivi ma ciò che è certo e che da sole le famiglie non potranno soddisfare alcuna richiesta.