L’Henné per tingere capelli e sopracciglia è un prodotto molto usato e spesso è preferito perché naturale. Ma la realtà è un’altra.
La polvere colorata a base di pigmenti naturali viene usata da secoli soprattutto in India, Medioriente e Africa, per tingere non solo i capelli ma anche la pelle e le unghie. Anche da noi l’Henné è reperibile da molti anni.
A volte pensiamo che preferire i prodotti a base di erbe, sia nel comparto cosmetico che di salute, sia la soluzione migliore. Sicuramente le sostanze di origine naturale presentano meno rischi rispetto a ingredienti o formulazioni chimiche, ma non è sempre così.
Dobbiamo poi ricordare che l’offerta è così ampia che possiamo scegliere tra numerose varianti di prodotti per capelli, dai prezzi adatti a tutti i budget. Grazie a internet, poi, abbiamo l’opportunità di reperire prodotti anche da negozi che non si trovano vicino a casa nostra.
Il problema è che acquistando in rete non si hanno le medesime garanzie offerte dai negozi specializzati, o comunque di nota reputazione. A questo proposito segnaliamo una scoperta abbastanza scioccante, arrivata alle cronache a seguito di un’indagine.
Henné per tingere naturale? Non sempre, attenzione a cosa compri, in alcuni prodotti hanno trovato sostanze vietate
Un’interessante indagine è partita dalla Germania, e più precisamente dal Cvua di Stoccarda, l’agenzia tedesca di controllo sanitario.
In questi anni, gli esperti dell’agenzia hanno cominciato a far dei test su una ventina di prodotti di tintura per capelli venduti su internet e provenienti dall’India. I risultati sono stati terrificanti:
- 9 prodotti su 20 contestati; 6 respinti; 3 prodotti classificati come non sicuri; 4 contenevano sostanze vietate.
- Nel 2021, è stato trovato in un campione la meta-fenilendiammina; su un altro, coloranti proibiti; in altri due, la 2-nitro-p-fenilendiammina. Alcuni prodotti provenivano dalla Russia.
- L’anno successivo in due prodotti provenienti sempre dall’India c’erano il perossido di bario sale di bario solubile, che è vietato.
- Dalle indagini è emerso tra l’altro che quasi la metà dei campioni analizzati presentava etichette irregolari. Le irregolarità riguardavano elenchi di ingredienti non corretti o mancanza di istruzioni per l’uso del prodotto.
Sempre analizzando vari prodotti, gli esperti hanno amaramente constatato che le tinte non erano completamente naturali; per dare la colorazione più intensa si erano aggiunti additivi chimici. Queste sostanze, oltre a non essere dichiarate in etichetta, possono dare reazioni allergiche anche permanenti a chi le usa.
Anche senza demonizzare la tipologia di prodotto in sé, questa indagine ci insegna che purtroppo molte aziende non rispettano le regole e le indicazioni delle Autorità, vendendo prodotti potenzialmente dannosi e cancerogeni. Se vogliamo usare una tinta naturale, allora, meglio affidarsi a rivenditori seri e diffidare da internet.