Secondo i dati forniti dall’INPS le pensioni 2023 sono in calo: diamo un’occhiata al report dell’Istituto.
La situazione fotografata dell’INPS nel primo semestre del 2023 parla di un calo degli importi delle pensioni degli italiani. Il monitoraggio prevede un’osservazione del periodo che va dal 2022 al primo semestre del 2023.
In questa finestra di tempo, l’INPS ha registrato un trascurabile incremento degli importi liquidati che, per ora, rappresenta ben poca roba, se si prende in considerazione il tasso di inflazione e il carovita che sta affliggendo le famiglie italiane.
In particolare, l’osservatorio ha messo a confronto gli importi medi mensili dei trattamenti pensionistici del 2022 con quelli del 2023: ciò che è emerso è estremamente allarmante.
Allarme pensioni: la situazione relativa agli importi nel primo semestre
L’istituto previdenziale ha fatto un paragone tra gli importi medie mensili dei trattamenti pensionistici degli italiani nel 2022 e nel 2023 (primo semestre). La situazione registrata non è affatto incoraggiante.
A quanto pare l’Osservatorio ha segnalato un importo medio mensile del trattamento di €180 del 2022 e di 168 euro nel primo semestre del 2023. Inoltre, l’Inps ha sottolineato come si sia registrato un numero di liquidazioni inferiori nel primo semestre dell’anno in corso, rispetto al primo semestre dell’anno precedente.
In particolare, lo scorso anno sono stati liquidate 853.842 trattamenti pensionistici, mentre nel primo semestre del 2023 il dato è estremamente calato a 370.136.
Nel calcolo sono state conteggiate le pensioni di vecchiaia, gli assegni sociali, le pensioni anticipate, le pensioni di invalidità e anche quelle concesse ai superstiti. In particolare, il Fondo pensioni lavoratori dipendenti ha totalizzato la liquidazione di 369.579 trattamenti nel 2022, mentre nel primo semestre del 2023 ha contato 166.652 liquidazioni.
Lo stesso andamento ha caratterizzato anche i trattamenti in relazione alla Gestione dei dipendenti pubblici per i quali si è passati da 91.077 a 42.159.
Come si va in pensione nel 2023
Ricordiamo che per accedere alla pensione di vecchiaia nel 2023 è necessario per raggiungere 67 anni di età e avere versato 20 anni di contributi obbligatori. Fermo restando che è possibile accedere anche alla pensione anticipata, che prevede il versamento di 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne e 42 anni e dieci mesi di contributi per gli uomini, a prescindere dal requisito anagrafico.
Inoltre, nel 2023, alcuni lavoratori hanno avuto la possibilità di andare in pensione con:
- Quota 102 (64 anni e 38 di contributi);
- Quota 103 (62 anni e 41 di contributi);
- Opzione donna;
- La misura di pensionamento anticipato per i lavoratori precoci e gli addetti alle mansioni gravose.