Il riposino dopo pranzo è un valido alleato della nostra salute. Ecco quali sono i benefici derivanti da questa abitudine.
Il riposino pomeridiano fa davvero molto bene alla nostra salute. Ma come mai ci aiuta a stare così bene? Ecco perché la pennichella si rivela essere un valido alleato del nostro benessere.
Lavoro, famiglia e piccoli impegni quotidiani richiedono inevitabilmente il nostro massimo interesse e dispiego di energia. Non stupisce, quindi, che possa capitare a tutti quanti di avvertire un po’ di stanchezza.
Proprio in tale ambito può rivelarsi utile fare un bel sonnellino pomeridiano in modo tale da ricaricare le energie. Ma quali sono i benefici di questa sana abitudine? Ecco di quali si tratta.
Riposino dopo pranzo come valido alleato della nostra salute, i benefici: cosa c’è da sapere
Dormire il pomeriggio fa bene alla salute. Ci permette, infatti, di staccare la spina dalla frenesia tipica della vita quotidiana, aiutando il nostro corpo e la mente a rigenerarsi. Stando alcuni studi, infatti, sembra che basta riposare un pochino per dare nuova linfa al cervello. In questo modo è possibile aumentare la produttività, il livello di attenzione e lo stato di benessere generale.
Soprattutto aiuta a ridurre lo stress. Basta riposare solamente tra i venti minuti e mezz’ora al giorno per aiutare ad abbassare i livelli di cortisolo. In questo modo è possibile beneficiare di una sensazione di rilassamento. Una bella pennichella dopo pranzo, inoltre, aiuta a rafforzare il sistema immunitario e a potenziare la memoria.
Innumerevoli, quindi, sono i vantaggi di cui è possibile beneficiare dormendo semplicemente una mezz’oretta il pomeriggio. Ovviamente non è possibile stabilire a priori quanti minuti bisogna dormire. Nel caso in cui si avverta la necessità di dormire di più si consiglia di farlo. Soltanto ascoltando il proprio corpo, infatti, è possibile capire di cosa si ha bisogno e far del bene alla propria salute.
(Le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici pubblicati su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi).
