Scopriamo Quota 96, un nuovo possibile scivolo pensionistico al vaglio del Governo e dei sindacati che potrebbe essere attivato nel 2024.
Tra le proposte da valutare per il pensionamento nel 2024 spunta Quota 96. Scopriamo chi potrà beneficiarne.
Una nuova Quota si inserisce nell’elenco delle previsioni pensionistiche per il prossimo anno. Al momento si sentono tante ipotesi e poche certezze. D’altronde i colloqui tra Governo e sindacati sono ricominciati solamente lo scorso giugno dopo cinque mesi di attesa. Ora il lavoro dovrà essere intenso perché alla Legge di Bilancio 2024 non manca molto. E seppur la Riforma delle Pensioni non sarà ancora attuabile per via dei costi insostenibili, i cittadini attendono cambiamenti in meglio del sistema previdenziale.
L’intento è ideare misure flessibili e strutturali che siano dalla parte dei lavoratori. Che non costringano a lavorare fino ad un’età troppo avanzata e che non riducano troppo l’assegno in caso di pensionamento anticipato. Le ipotesi per il 2024 sono una proroga di Quota 103 (niente di strutturale, dunque) oppure Quota 41 moderata ossia con il compromesso del sistema contributivo per lasciare il lavoro con 41 anni di contributi indipendentemente dall’età. Si parla, poi, di Quota 96 ma solo per alcuni lavoratori.
Quota 96 nel 2024, idea al vaglio del Governo ma solo per alcuni cittadini
Quota 96 è una forma di pensionamento anticipato che il Governo sta valutando per il 2024. Beneficiari dello scivolo i lavoratori che svolgono mansioni usuranti. Potrebbero lasciare il lavoro al compimento dei 61 anni di età con 35 anni di contributi alle spalle.
Requisito contributivo, anagrafico e il lavoro usurante sarebbero le condizioni da rispettare per questa forma di pensionamento. Dovrebbero rientrarvi
- i tecnici della salute,
- i professori di scuola primaria, pre-primaria e le professioni assimilate,
- gli addetti alla gestione dei magazzini,
- le professioni qualificate nei servizi sanitari e sociale,
- gli operatori della cura estetica,
- gli artigiani, agricoltori e operai specializzati,
- le professioni qualificate nei servizi personali e assimilati,
- i conduttori di impianti e macchinari per l’estrazione e il trattamento dei minerali,
- i conduttori di forni e altri impianti per lavorare ceramica, vetro e assimilati,
- gli operatori di impianti per la trasformazione e la lavorazione a caldo dei metalli,
- i conduttori di impianti per la trasformazione del legno nonché la fabbricazione della carta,
- i conduttori di mulini e impastatrici,
- i conduttori di impianti per la produzione di energia termica, recupero dei rifiuti, trattamento e distribuzione delle acque,
- i conduttori di forni e simili per il trattamento termico dei minerali,
- operai semi-qualificati di macchinari fissi,
- portantini,
- professioni non qualificate nell’agricoltura e nella manifattura
- personale non qualificato nei servizi di pulizia,
- conduttori di veicoli e macchinari,
- personale per consegna merci.
All’elenco potrebbero essere aggiunte altre professioni usuranti che potrebbero approfittare, se la proposta andrà in porto, di Quota 96. I dubbi sono molti e leciti visto la poca disponibilità di risorse.