Proponiamo una panoramica sulle agevolazioni per i datori di lavoro e i dipendenti con riferimento all’invalidità civile nel 2023.
Sono previsti incentivi per le aziende che assumono invalidi civili e agevolazioni contributive associate all’invalidità.
Lo Stato agevola i lavoratori con disabilità promuovendo benefici indirizzati direttamente ai dipendenti e incentivi volti a spronare i datori di lavoro all’assunzione di persone con invalidità civile. L’obiettivo è aumentare l’integrazione lavorativa di chi ha un’invalidità abbattendo ostacoli e favorendo lo svolgimento dell’occupazione nonché l’uscita dal mondo del lavoro al momento del pensionamento.
La nostra panoramica, dunque, si soffermerà sia sugli incentivi statali rivolti alle aziende che assumono persone con disabilità sia sulle agevolazioni contributive spettanti con l’invalidità civile che permetteranno al dipendente di andare in pensione prima del previsto.
Le agevolazioni contributive e quelle per le aziende legate all’invalidità civile
I benefici previsti per gli invalidi civili sul lavoro sono diversi. Partiamo dall’inserimento lavorativo agevolato con la possibilità di assunzione da parte di aziende pubbliche e private tramite l’iscrizione alle Categorie Protette (invalidi con percentuale superiore al 33%, ipovedenti e sordi) e alla lista di collocamento mirato.
Si tratta di strade di accesso più veloce ad una occupazione dato che le aziende sono obbligate a riservare un preciso numero di posti di lavoro ai lavoratori invalidi.
- Minimo una persona appartenente alle Categorie Protette per le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 15 e 35.
- Minimo due persone appartenenti alle Categorie Protette per le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 36 e 50.
- Il 7% dei posti di lavoro alle persone appartenenti alle Categorie Protette per le aziende con un numero di dipendenti superiore a 50.
Non osservando tale obbligo l’azienda rischia una multa amministrativa pari a 153,20 euro per ogni giorno di ritardo nell’assunzione. Il disabile che intende lavorare dovrà semplicemente iscriversi ad un Centro per l’Impiego e accedere, così, al collocamento mirato.
Per quanto riguarda gli incentivi alle aziende – i bonus finanziari sono tre – verranno concessi assumendo
- a tempo indeterminato disabili con riduzione della capacità lavorativa tra il 67 e il 79% (erogazione massima 36 mesi),
- a tempo indeterminato disabili con riduzione della capacità lavorativa superiore al 79% (erogazione massima 36 mesi),
- a tempo determinato o indeterminato disabili con riduzione della capacità lavorativa oltre il 45% per minimo dodici mesi (erogazione massima 60 mesi).
Ricordiamo che la retribuzione erogata ai dipendenti con disabilità dovrà essere la stessa degli altri lavoratori. La mansione, invece, dovrà essere compatibile con lo stato di salute del lavoratore e riprogrammate se necessario per agevolare l’integrazione.
Tra le altre agevolazioni lavorative per invalidi citiamo – oltre agli incentivi per i datori di lavoro e al collocamento mirato – quelle contributive. Parliamo di benefici che permettono di accedere alla pensione in anticipo ossia
- la maggiorazione contributiva con due mesi di contribuzione figurativa per un massimo di cinque anni prevista per i sordi, invalidi con più del 74% di disabilità, invalidi di guerra e per servizio,
- la pensione anticipata di vecchiaia concessa ai dipendenti privati con contribuzione al 31 dicembre 1995,
- l’APE sociale (con minimo il 74% di invalidità) e il Lavoro precoce.