Proponiamo una guida pratica alla rendita di invalidità permanente per scoprire a chi spetta, come viene calcolata e a quanto ammonta.
La rendita di invalidità permanente è un vitalizio dedicato a chi ha subito infortuni sul lavoro versato dall’INAIL.
Se un lavoratore subisce un grave infortunio in seguito a situazioni lavorative pericolose oppure a incidenti sul lavoro può richiedere la rendita invalidità permanente. Condizione necessaria è aver riportato menomazioni permanenti che limitano sia la capacità di lavorare sia la possibilità di svolgere in modo autonomo le attività quotidiane.
In generale, la rendita spetta con invalidità superiore al 16% dovuta ad un infortunio sul lavoro. Nessuna copertura per incidenti stradali, responsabilità medica, illeciti derivanti da reato tranne l’adeguato risarcimento.
Rendita invalidità INAIL, i dettagli della prestazione
La rendita prevede due componenti di indennizzo. Il danno biologico o non patrimoniale risarcito con importo proporzionale al grado di menomazione constatato e il danno patrimoniale relativo alla capacità di generare reddito tramite il lavoro. Questa seconda componente si calcola considerando il reddito, il grado della menomazione e un preciso coefficiente (DL 12 luglio 2000). In presenza di moglie e figli l’indennizzo patrimoniale viene incrementato del 5% per ogni componente.
La percentuale di invalidità oltre il 15% consente il riconoscimento di un vitalizio mensile pagato dall’INAIL mentre per percentuali tra il 6 e il 15% l’interessato riceverà un vitalizio una tantum. In caso di morte del lavoratore, invece, l’INAIL darà ai parenti superstiti una rendita ai sopravvissuti (Congiunto, figli, genitori, fratelli o sorelle) con pagamenti mensili.
Per quanto riguarda l’importo occorre tener conto di diverse variabili. Le spese mediche, i redditi persi, il danno biologico verranno conteggiati per arrivare ad una cifra complessiva che verrà distribuita lungo l’arco di vita presunta dell’invalido permanente. Con riferimento al danno patrimoniale i fattori da considerare sono
- l’importo della retribuzione percepita nell’anno precedente all’infortunio/malattia,
- un coefficiente di trasformazione determinato dalla normatica,
- il grado di inabilità riconosciuto.
Moltiplicando i tre elementi tra loro si otterrà la rendita danno patrimoniale. A stabilire le tabelle di calcolo della rendita vitalizia per invalidità permanente l’Osservatorio della Giustizia Civile del Tribunale di Milano. Nel 2023 ha utilizzato formule matematiche e statistiche che tengono conto dell’aspettativa di vita del lavoratore infortunato e della probabilità di sopravvivenza. I risultati delle tabelle sono importanti per il calcolo del danno biologico e per il risarcimento da corrispondere.
Gli importi di queste tabelle sono stati aggiornati tenendo conto dell’incremento straordinario dell’8,68% risalente al 1° gennaio 2008 e a quello del 7,57% dal 1° gennaio 2024. L’aumento del 16,25% ha decretato come nuovo punto di riferimento INAIL 1.430,68 euro. Somma che aumenta progressivamente con il crescere della percentuale di invalidità.