È possibile accedere alla pensione anche con requisiti inferiori rispetto a quelli fissati dalla Legge Fornero, ma solo per alcuni fortunati.
Attualmente, ci sono una serie di strumenti per andare in pensione anche a 60 anni.
Nella maggior parte dei casi, è richiesta un’elevata anzianità contributiva (pensione anticipata ordinaria) oppure l’appartenenza a determinate categorie di soggetti (come per Opzione Donna).
Bisogna, dunque, informarsi e scegliere la strada più conveniente. Vediamo quali sono gli strumenti a disposizione dei contribuenti per smettere di lavorare a 60 anni.
Pensione anticipata ordinaria: è accessibile ai sessantenni?
La pensione anticipata ordinaria è accessibile a coloro che hanno maturato:
- 42 anni e 10 mesi di contribuzione, se uomini;
- 41 anni e 10 mesi di contribuzione, se donne.
Si tratta di una misura che, senza dubbio, favorisce chi ha iniziato a lavorare molto presto, ad esempio a 17 anni, ed ha avuto una carriera lineare.
Per accedervi, però, è necessario rispettare una finestra mobile di 3 mesi, che decorrono dal momento di maturazione del diritto.
Quota 41 e pensionamento per gli invalidi: i requisiti di accesso
I lavoratori precoci (cioè coloro che hanno almeno 1 anno di contribuzione accreditato prima del compimento del 19° anno di età) possono smettere di lavorare a qualsiasi età, se ha raggiunto 41 anni di anzianità contributiva.
Non tutti, però, possono usufruire di tale vantaggio, ma esclusivamente coloro che sono:
- disoccupati da almeno 12 mesi;
- invalidi almeno al 74%;
- caregivers di un familiare disabile grave;
- svolgono un mestiere usurante o gravoso.
La normativa, infine, prescrive la necessità che una parte dell’assegno pensionistico sia determinata attraverso il sistema retributivo.
Anche per Quota 41 è prevista la decorrenza di una finestra mobile di 3 mesi.
Gli invalidi almeno all’80% hanno diritto alla pensione anticipata al raggiungimento di 20 anni di contribuzione.
Gli uomini, tuttavia, non possono accedere alla prestazione prima dei 60 anni perché la legge prevede un’anzianità anagrafica di almeno 61 anni.
Le donne invalide all’80% e con 20 anni di contributi, invece, possono smettere di lavorare a 56 anni.
Per i non vedenti, invece, il presupposto anagrafico è fissato a 56 anni, per gli uomini, e a 51 anni per le donne, mentre il requisito contributivo a 10 anni.
Pensione anticipata a 60 anni grazie a Opzione Donna: chi sono le fortunate?
Possono beneficiare della pensione anticipata tramite Opzione Donna le contribuenti che, entro il 31 dicembre 2021, hanno maturato:
- 35 anni si contribuzione;
- 58 anni di età, se lavoratrici dipendenti;
- 59 anni se lavoratrici autonome.
La Legge di Bilancio 2023, tuttavia, ha profondamente modificato la misura. Ha, infatti, innalzato a 60 anni il requisito anagrafico per tutte le lavoratrici.
Ma, allo stesso tempo, ha previsto uno sconto di 1 anno per chi possiede un figlio e di 2 anni per chi possiede due o più figli.
È stata anche ridotta la platea delle beneficiarie, che ora devono necessariamente appartenere ad una delle seguenti categorie:
- caregivers, da almeno 6 mesi, di un familiare disabile grave;
- invalide almeno al 74%;
- dipendenti o licenziate da aziende in crisi.
Anche Opzione Donna prevede delle finestre mobili. Le lavoratrici dipendenti dovranno attendere 12 mesi dalla maturazione del diritto, mente le lavoratrici autonome dovranno aspettare ben 18 mesi.