Convenzioni con i provider di SPID rinnovate per 2 anni, ma si va nella direzione dell’It Wallet: i dettagli sul futuro dell’identità digitale
SPID e IT Wallet, quale il futuro dell’identità digitale e quale la direzione che si sta prendendo: i dettagli da sapere in merito.
In virtù del rinnovo della convenzione con le realtà che si occupano di fornire il servizio, quantomeno per due anni l’infrastruttura di SPID resterà attiva. La direzione tuttavia va nel segno di dare una rilevanza sempre maggiore ad IT Wallet.
Dunque per almeno un biennio lo SPID resterà operativo, si legge su Punto Informatico; attualmente viene usato da più di 35 milioni di italiani, e non si può escludere che, una volta terminato il periodo, possa arrivare anche un’altra proroga di ventiquattro mesi.
Ad ogni modo, la volontà sembra essere quella di giungere ad integrare l’IT Wallet, ovvero la versione italiana del portafoglio digitale Digital Identity Wallet, all’interno dell’app IO.
Al contempo, di dare sempre più rilevanza alla CIE in qualità di strumento d’autenticazione.
Elemento importante riguarda la centralità da riservare alla spiegazione, ai cittadini, delle ragioni della decisione e quali siano spetti gli aspetti vantaggiosi che la transizione potrà portare. Ciò anche per avere una transizione, per l’appunto, senza frizioni.
Bisogna tener presente che in tanti hanno già avuto difficoltà rispetto all’obbligo di far ricorso a SPID per utilizzare dei servizi oggetto d’erogazione da parte della PA.
SPID e IT Wallet, il futuro dell’identità digitale: il nuovo portafoglio digitale
È un tema che desta grande attenzione e curiosità, quello che si lega al futuro dell’identità digitale, e dunque a quello inerente lo SPID e, come detto, IT Wallet.
All’interno di quest’ultimo, dovrebbero esservi taluni documenti in versione digitale, da custodire sul proprio telefono. È il caso, si legge, della tessera sanitaria così come della carta della disabilità, e ciò sin da subito.
Nel corso poi del tempo, dovrebbe esservi anche la patente. Al contempo, si prevede anche l’integrazione di quanto offerto dall’ambito del privato, pur in presenza però di taluni paletti fissati circa le modalità d’autenticazione.
Per esempio, cioè, strumenti bancari, in ottica di chiare motivazioni che hanno a che fare con la sicurezza.
Per quanto riguarda l’iter normativo a cui si legherà la nascita del nuovo portafoglio digitale, si dovrà passare anzitutto dalla pubblicazione del decreto legge sulla tematica. Al riguardo, lo si aspettava prima della fine del mese luglio, ma poi è slittato.
A seguire, i decreti attuativi e le regole tecniche da definire in merito alla creazione e alla gestione dell’infrastruttura, un passaggio complesso.
Per quel che concerne le tempistiche, la stima prevede che possa essere disponibile una versione dimostrativa prima che finisca l’anno. Mentre, quella pubblica, non prima della metà dell’anno prossimo.