Chiudono 9 milioni di rubinetti, intervento drastico necessario: un disastro

In alcuni casi, secondo le autorità, si deve agire con interventi drastici. Quello che sta succedendo ha avvero dell’incredibile.

Il problema è serio e riguarda milioni di cittadini. Quello che sta succedendo negli ultimi mesi non è di certo qualcosa che i più potevano immaginare. Come sempre accade, qualcuno ha lanciato l’allarme in passato, ma come altrettanto sovente succede in pochi danno retta specifici catastrofici scenari. La situazione, in ogni caso, rischia di precipitare.

L'acqua scarseggia
Divieti di consumare acqua – informazioneoggi.it

Quello che sta succedendo in alcune realtà, molto vicine a noi ha davvero dell’incredibile. In alcune realtà i cittadini devo adeguarsi a quelle che sono le problematiche vissute dal territorio specifico. Se l’acqua scarseggia, se l’agricoltura e non solo, soffre, bisogna agire di conseguenza.

Divieto di utilizzare l’acqua durante la notte, cosi come di lavare le automobili o le strade con acqua potabile. Il caldo sta in qualche modo piegando quelle che sono le logiche che regolano in un modo o nell’altro il nostro quotidiano. Tra i paesi più sofferenti, in questo specifico periodo, troviamo per esempio la Spagna.

Nel nostro paese, per dire, le cose non vanno certamente meglio. Un caso che desta molta preoccupazione è quello di Raffadali, in provincia di Agrigento. Acqua del rubinetto praticamente razionata e cittadini che protestano perché chiaramente incapaci di gestire al meglio l’emergenza.

Tornando al caso spagnolo si parla di quasi nove milioni di cittadini colpiti dalle restrizioni riguardanti l’utilizzo dell’acqua. A comunicare al meglio, in modo dettagliato, quello che sta succedendo in quella zona d’Europa è Greenpeace che ha stimato il numero di comuni colpiti dagli stessi divieti.

La regione più colpita in assoluto risulta essere la Catalogna con circa 7 milioni di abitanti. Di seguito troviamo l’Andalusia con 2 milioni di abitanti. Le restrizioni citate, inoltre, riguardano alcuni comuni della Galizia, delle Isole Baleari e dell’Aragona.

L’acqua scarseggia, i provvedimenti delle autorità fanno discutere: il Comune più colpito

Le misure più restrittive in assoluto sono quelle che riguardano la regione dell’Andalusia. Tra i comuni più colpiti troviamo Vélez-Málaga, cittadina di 80mila abitanti, che quasi raddoppiano nel mese di agosto in occasione. Si spera di ridurre, con i divieti citati, il consumo di acqua del 20%, questo è l’obiettivo dichiarato dall’amministrazione locale.

Come anticipato la regione più colpita dalla crisi idrica è la Catalogna, con più comuni in assoluti soggetti a specifiche restrizioni. Vietato lavare le auto e irrigare i giardini. Lo stati d’emergenza è stato dichiarato in ben 22 diversi comuni nella zona di Girona, il tutto dopo quasi trenta mesi senza pioggia.

La zona dei Pirenei, in alcune sue realtà, impossibilitata a reagire, per cosi dire, alla specifica emergenza è raggiunta periodicamente da autocisterne che riforniscono d’acqua gli abitanti. Gli stessi vigili del fuoco sono in prima linea per la distribuzione di acqua alla popolazione. La situazione, insomma, è molto più grave di quel che si possa pensare. I cittadini chiedono aiuto e chiedono di essere in qualche modo gestiti al meglio per superare questa spiacevolissima situazione.

L’acqua scarseggia, il clima torrido non aiuta di certo. Il momento è critico e si spera che il tutto possa risolversi nel più breve tempo possibile.

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