Non sarà più necessario superare un Concorso per sperare in un’assunzione presso la Pubblica Amministrazione. Sarà compito dei Comuni selezionare i candidati.
I Comuni potranno formare e poi assumere i giovani sotto i 24 anni per ampliare l’organico delle PA.
Una rivoluzione che mira a “svecchiare” la Pubblica Amministrazione. I dipendenti hanno attualmente un’età media o superiore a 50 anni e serve un ricambio generazionale che tarda ad arrivare. I giovani non si propongono per un impiego presso la PA perché i contratti sono meno convenienti rispetto un’azienda privata oppure a causa dell’iter che dovrebbero affrontare ossia la selezione accedendo ad un Concorso pubblico.
Partecipare ad un Concorso significa studiare argomenti più o meno conosciuti, sottoporsi ad una prova scritta e ad un colloquio nonché alla valutazione dei titoli. C’è chi parte scoraggiato perché sa di non avere adeguata preparazione, chi rinuncia consapevole della poca meritocrazia che c’è in Italia e dell’esubero delle raccomandazioni e chi non ha voglia di mettersi alla prova. In ogni caso la situazione potrebbe cambiare a breve in seguito ad un emendamento al Decreto-bis sulla Pubblica Amministrazione.
Le novità sulle assunzioni nelle Pubbliche Amministrazioni, niente più concorsi
Un emendamento al Decreto-bis sulla PA è stato convertito in Legge con voto di fiducia e firma del vice presidente vicario dell’Anci Roberto Pella. Significa che a breve avverrà una rivoluzione, quantomeno nei Comuni. La nuova direttiva permette ai sindaci di riservare il 40% dei posti messi a bando ai giovani talentuosi sotto i 30 anni.
Di conseguenza le amministrazioni comunali potranno per la prima volta assumere ragazzi con contratti di formazione lavoro e apprendistato seguendo l’esempio delle aziende private. In questo modo sarà possibile formare i giovani e garantire loro benefici contributivi quasi inesistenti fino ad oggi nel settore pubblico.
Ricordiamo che il contratto di apprendistato è sottoscrivibile fino ai 29 anni e riguarda tutti i profili. La formazione lavoro, invece, si rivolge agli studenti universitari con meno di 24 anni che ancora studiano che desiderano trascorrere del tempo nelle amministrazioni pubbliche. Il periodo di prova durerà due anni al termine del quale sarà possibile essere assunti – se meritevoli – con contratto a tempo indeterminato ottenendo, così, l’ambito posto fisso. I Comuni potranno destinare il 20% delle possibilità occupazionali all’apprendistato e il 20% alla formazione lavoro.
Il posto fisso potrebbe essere un incentivo importante per i giovani ma rimane il problema delle retribuzioni ritenute insufficienti rispetto al settore privato a parità di lavoro. L’emendamento pensa anche a questo permettendo ai sindaci di alzare la spesa per i trattamenti economici accessori. I premi potrebbero essere un bel incentivo per gli under 24 o 29.
Infine, altra novità introdotta con il Decreto riguarda la non attivazione delle procedure di mobilità. Significa che l’apprendistato e la formazione lavoro non dipenderanno dalla possibilità di un trasferimento richiesto da qualcuno interessato a spostarsi da un Comune all’altro.