Alcuni disturbi di salute nascondono sintomi di una grave malattia, ed è opportuno saperli riconoscere per trattarla in tempo.
La malattia di cui parliamo in questo articolo è l’artrite reumatoide, una condizione che statisticamente colpisce molto di più le donne, e i soggetti che hanno un’età compresa tra i 40 e i 60 anni.
Ad oggi esistono diversi trattamenti farmacologici per curare la malattia, ma sicuramente la condizione è molto impattante nella vita del paziente. Come per molte altre patologie, la prevenzione resta sempre una delle armi migliori.
Quali sono le cause dell’artrite autoimmune?
L’infiammazione che colpisce le articolazioni e che poi danneggia anche i tessuti circostanti, fino ad arrivare agli organi è una malattia autoimmune e viene definita anche multifattoriale. Cioè non esiste una causa precisa ma alcuni fattori – spesso concomitanti – che innescano il problema.
Ricordiamo che l’artrite reumatoide non è da confondersi con la “classica” artrite che dà dolori alle ossa, magari per via dell’avanzare dell’età. La malattia autoimmune peggiora innescando infiammazioni che vanno sempre di più in profondità. Gli esperti pensano che oltre al fattore genetico entrino in gioco altre cause scatenanti, come ad esempio:
- Fumo; risposta immunitaria particolare in soggetti predisposti se affetti da Herpes e Epstein-barr virus; carica batterica orale eccessiva a causa di parodontiti e infiammazioni della bocca; prolungata situazione di stress; dieta alimentare non sana; mancanza di vitamina D. Le donne, come accennato poco sopra, hanno più probabilità di avere la malattia, forse perché tra i fattori di rischio ci sono anche gli squilibri ormonali.
Quali sono i sintomi di una grave malattia come l’Artrite reumatoide?
Dobbiamo sempre prestare attenzione ai messaggi che ci invia il nostro corpo; spesso alcuni sintomi che sembrano banali nascondono in realtà l’inizio di gravi malattie.
Certo non possiamo fare autodiagnosi in qualunque momento, infatti per qualsiasi dubbio è sempre bene rivolgersi al proprio medico. Solamente con esami specifici prescritti da un professionista si scopriranno le cause dei disagi.
In linea generale, però, ci sono dei campanelli d’allarme che possono ricondurre all’inizio della malattia autoimmune. Se un soggetto rientra tra le categorie a rischio elencate poco sopra e manifesta i seguenti sintomi, potrebbe essere di fronte all’artrite reumatoide.
- Sensazione di rigidità agli arti, soprattutto appena svegli e se perdura durante la giornata; gonfiore alle articolazioni; difficoltà a muoversi correttamente e perdita di elasticità; stanchezza eccessiva rispetto alle attività effettuate; febbre e/o perdita di peso improvvise.
Quando la malattia è già ad uno stato avanzato, il soggetto può notare delle vere e proprie deformità alle dita o alle articolazioni, che diventano irreversibili. Imparando a riconoscere la gravità della malattia autoimmune e perché si può sviluppare potremo ricorrere alle indicazioni del medico quanto prima e migliorare la qualità della vita.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)