Aumenti stanze in affitto per lavoratori e studenti fuori sede: prezzi più alti a settembre, la città più cara

Prezzi più alti a settembre, aumenti per le stanze in affitto per i lavoratori e studenti fuori sede: ecco la città più cara

La tematica degli affitti e dei relativi aumenti per quanto riguarda abitazioni e stanze continua a tener banco, e da tale punto di vista non sono positive le proiezioni di Immobiliare.it Insights a proposito delle stanze per lavoratori e studenti fuori sede.

Lavoratori e studenti fuori sede, la situazione stanze in affitto e gli aumenti a settembre
Aumenti stanze in affitto per lavoratori e studenti fuori sede -informazioneoggi.it

A settembre riprenderà la corsa e se al mercato si legherà un numero maggiori di posti, particolarmente all’interno delle città satellite dei maggiori centri, i prezzi aumenteranno, stando alle proiezioni.

Come si legge infatti su Il Manifesto, l’aumento medio per quanto riguarda l’offerta delle singole sarà del 34 per cento. Brescia (+75 per cento), Latina (+67 per cento) e Bergamo (+49 per cento).

Milano, pur frenando rispetto agli aumenti, resta la città più cara (626 euro mensili per il costo medio delle singole).

Si tratta di un aumento dell’1 per cento al confronto dell’anno prima, dal momento che è aumentata l’offerta del +36 per cento al confronto del +15 per cento della domanda.

Passando poi alla Capitale, c’è una crescita rispetto alla domanda del 55 per cento: canone medio pari a 463 euro mensili (singola).

Aumenti delle stanze in affitto per lavoratori e studenti fuori sede: occhio agli aumenti e i prezzi per città

Una questione dunque rilevante quella che si lega alle stanze in affitto per lavoratori e studenti fuori sede, alle prese a settembre con i relativi aumenti città per città.

Aumenti stanze in affitto a settembre: lo scenario di settembre
Stanze in affitto e aumenti a settembre: la situazione per città -informazioneoggi.it

Se a Bologna occorrono 482 euro mensili circa la stanza, a Firenze sono 435 euro e 412 e 411 euro rispettivamente per Modena e Bergamo.

Oltre i 400 euro anche Padova e Verona, rispettivamente 404 e 401 euro, mentre per Venezia e Brescia servono 396 e 395 euro.

Si legge da Il Messaggero che per il posto letto in doppia, in vetta c’è Milano (348 euro), mentre a seguire Roma (272 euro) e Napoli (258 euro).

Successivamente, è il turno di Firenze (255 euro), Bologna (249 euro), Padova (231 euro) e Modena (226 euro).

Per quanto riguarda Torino, Verona e Pavia si oscilla tra 220 e 210 euro.

Ciò che merge dal rapporto, spiega Simone Agutuli (Udu), è una situazione che resta molto critica per quanto attiene i fuori sede. La preoccupazione riguarda “il progressivo aumento dei canoni“, sopratutto all’interno dei comuni legati ad università di medie/grandi dimensioni.

Oltre il 10 per cento di aumento del canone al mese per città come Modena, Bergamo e Venezia. Al pari di Brescia, Parma o Bari, spiega, aggiungendo che “il ministro Salvini non h a fatto nulla per contrastare il caro affitti”.

Auguri, si legge, sottolinea della richiesta che fatta a proposito dell’intervento sulle agevolazioni fiscali, col relativo spostamento “dal mercato libero al mercato concordato”. Una misura che sarebbe stata “a costo zero” – afferma, ma che sarebbe stata d’aiuto per tenere sotto controllo gli affitti.

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