Il compimento dei 25 anni comporta dei cambiamenti per i figli a carico. Vediamo cosa succede per non rischiare grosso.
Le famiglie con figli a carico possono accedere a numerosi Bonus e prestazioni ma fino a quando? Cosa accade dopo i 25 anni?
Lo Stato cerca di aiutare economicamente le famiglie con figli a carico sapendo quanto costa mantenere un figlio. L’Italia sta passando un inverno demografico. Significa che nascono pochi bambini e la popolazione sta invecchiando sempre più. Un segnale pessimo che dovrebbe spingere il Governo ad investire di più sulle famiglie.
Molte coppie sono costrette a fermarsi ad un figlio perché gli stipendi non bastano a garantire una adeguata qualità di vita. Altre preferiscono non mettere su famiglia per l’incertezza del futuro, il lavoro precario e la mancanza di sostegni sul lavoro per le mamme e i papà . Ci sono misure volte a sostenere economicamente i nuclei con figli a carico – l’Assegno Unico, il Bonus Asilo Nido, la Carta Risparmio Acquisti – e anche se spesso non sono sufficienti rimangono importanti aiuti da richiede. Questo fino a che i figli sono considerati a carico.
Figli a carico, cosa significa e cosa succede a 25 anni
Per essere considerati a carico di un altro componente del nucleo familiare occorre avere un reddito personale inferiore a 2.840,51 euro oppure a 4 mila euro se si hanno meno di 25 anni. La soglia più alta, dunque, rimane valida per tutto l’anno del compimento dei 24 anni. Non appena si raggiungerà l’anno in cui si spegneranno 25 candeline, invece, il limite da non toccare sarà quello inferiore.
Il passaggio dai 24 ai 25 anni diventa fondamentale, dunque, qualora i figli percepiscano un reddito. L’importanza è, naturalmente, ai fini fiscali. Proponiamo un esempio chiarificatore. Poniamo il caso di un figlio che nel 2022 ha accumulato 3.300 euro di reddito imponibile ai fini IRPEF. Quello stesso anno ha compiuto 25 anni.
Non sarà considerato a carico nel 2022 perché ha superato la soglia limite anche se per alcuni mesi aveva ancora 24 anni. A sottolineare questa dinamica l’Agenzia delle Entrate spiegando che il requisito anagrafico deve ritenersi sussistere per l’intero anno in cui il figlio raggiunge il limite di età indipendentemente dal giorno o mese in cui ciò accade.
Quali ripercussioni ha tutto questo? Nella dichiarazione dei redditi 2023 il figlio che nel 2022 ha compiuto 25 anni non dovrà essere considerato a carico avendo superato il limite di 2.840,51 euro. Anche se il compleanno dovesse cadere il 31 dicembre 2022. Continuerebbe, però, a rientrare nel nucleo familiare dei genitori se conviventi anagraficamente. Ai fini ISEE, dunque, andrebbero considerati anche i suoi redditi.
E l’Assegno Unico? Non si riceverebbe più la somma spettante dopo il compimento dei 25 anni superando i 2.840,51 euro.