Una platea ristretta di cittadini può andare in pensione a 63 anni. Scopriamo quanti anni di contributi servono e se si devono soddisfare altre condizioni.
Il pensionamento quattro anni prima della maturazione dei requisiti di accesso alla vecchiaia è possibile per alcuni lavoratori.
Se non avete intenzione di attendere i 67 anni per andare in pensione è il momento di approfondire gli scivoli pensionistici che consentono di godersi il meritato riposo in anticipo. Il sistema previdenziale italiano include diverse forme di pensionamento anticipato ma che prevedono paletti che limitano il numero di lavoratori che possono lasciare il lavoro.
Oggi vogliamo approfondire una misura che consente di andare in pensione a 63 anni. Un’età che associamo alle Quote – con Quota 103 bastano 62 anni e 41 di contributi – e ai trattamenti dedicati a poliziotti e militari. Ma si tratta di scivoli con tanti anni di contributi richiesti o limitati a pochissime categorie. Tra le opportunità c’è anche l’APE Sociale, non una vera pensione ma un incentivo che accompagna il lavoratore fino al raggiungimento del requisito anagrafico della pensione di vecchiaia ossia 67 anni. E non finisce qui.
Chi può andare in pensione a 63 anni nel 2023 e con quanti contributi
L’APE Sociale è un anticipo pensionistico che il lavoratore può sfruttare al compimento dei 63 anni e avendo maturato 30 anni di contributi se caregiver da almeno sei mesi, invalido al 74% o disoccupato oppure 36 anni se addetto a mansioni gravose. Si richiedono 32 anni di contribuzione, invece, per coloro che lavorano o hanno lavorato nel settore edile o ceramico.
Per quanto riguarda gli addetti ai lavori gravosi occorre puntualizzare i dettagli del requisito contributivo. L’APE Sociale richiede di aver svolto
- uno o più mestieri gravosi per almeno metà della vita lavorativa,
- uno o più mestieri pesanti per almeno sette anni nell’ultimo decennio,
- attività gravoso per sei anni negli ultimi sette.
Le donne con figli hanno, poi, uno sconto contributivo fino a due anni. Significa poter andare in pensione con soli 28 anni di contributi al compimento dei 63 anni.
Attenzione a non confondere i lavori gravosi con quelli usuranti. Anche gli addetti a quest’altra tipologia di occupazione possono andare in pensione a 63 anni, anzi alcuni anni prima. Nello specifico il pensionamento si raggiunge a 61 anni e sette mesi avendo maturato 35 anni di contributi in totale.
Possono andare in pensione a 63 anni e sette mesi anche i lavoratori notturni se hanno lavorato per minimo 64 notti in un anno e sono dipendenti (un anno in più per gli autonomi). Ma se le notti lavorate sono state più di 72 allora il pensionamento sarà concesso a 62 anni e sette mese (un anno in più per gli autonomi). Infine, basteranno 61 anni e sette mesi con più di 77 anni.