Alla morte del coniuge si apre una fase delicata per i superstiti sia per la vita personale sia per le questioni legate all’eredità.
La morte della persona amata mette a rischio anche la vita del coniuge superstite che si trova a vivere momenti di tristezza e scoraggiamento che annebbiano le abitudini fino a rendere difficile affrontare le singole giornate.
Però, la vita non si ferma e tra le tante domande che ci si pone una è abbastanza urgente: cosa spetta al coniuge superstite. Può sembrare una questione secondaria ma in realtà è estremamente importante. Infatti, la destinazione del patrimonio della persona defunta può portare a liti e discussioni anche nello stesso ambito familiare. Insomma, è necessario sapere come deve essere suddivisa l’eredità tra il coniuge superstite, gli eventuali figli e gli ulteriori parenti per non commettere errori.
Cosa spetta al coniuge superstite alla morte del marito o moglie
Uno dei problemi che nasce alla morte di una persona amata è la questione dell’eredità. La mancata conoscenza sulle regole della successione aggrava la situazione già fragile per la situazione anche tra gli stessi familiari. Se le norme fossero note a tutti non nascerebbero incomprensioni e malcontenti tra i superstiti sia nell’ipotesi che il defunto abbia lasciato un testamento sia nel caso in cui questo non sia presente.
Nel caso in cui il coniuge abbia lasciato un testamento gli articoli 540 e 542 del Codice civile stabiliscono una suddivisione di quote di eredità da assegnare solo a determinate persone a prescindere da ciò che era la volontà del defunto.
In estrema sintesi, la normativa stabilisce che al coniuge superstite andrà la metà dell’eredità in assenza di figli o di genitori. L’altra metà, invece, il defunto la potrà destinare a chiunque voglia. Però, al coniuge superstite andrà un terzo dell’eredità in presenza di un figlio oppure un quarto dell’eredità in presenza di più figli, ma in assenza di questi spetta ai genitori.
Gli articoli 565 e seguenti del Codice civile stabiliscono le quote in mancanza del testamento (la cosiddetta successione legittima). Quindi, al coniuge superstite si riconosce:
- il 100% dell’eredità se non ci sono figli, genitori, sorelle o fratelli;
- la metà dell’eredità, se il defunto ha un solo figlio al quale andrà il 50% del patrimonio;
- un terzo del patrimonio, se il defunto ha più figli che dovranno dividersi in parti uguali l’eredità;
- due terzi dell’eredità, se il defunto non abbia figli ma genitori, fratelli o sorelle.
Altre regole da rispettare
Al coniuge superstite, in automatico, spetta anche il diritto di abitare nella casa di famiglia e usare i mobili che l’arreda. Ciò è possibile solo se la casa di residenza era di proprietà esclusiva del coniuge defunto oppure in comproprietà fra loro. In realtà, il diritto rimane anche qualora la casa sia comprata tramite asta giudiziaria. Inoltre, il diritto di abitazione e uso spetta sia in presenza di testamento sia in mancanza di esso.