Cosa succederebbe se potessimo avere una diagnosi di Parkinson 10 anni prima di ammalarsi? Una scoperta scientifica ha risposto.
Il Parkinson è una malattia che ad oggi non è completamente curabile, come altre neurodegenerative. La Scienza sta cercando da anni terapie completamente risolutive ma per il momento ha poche armi a disposizione. Un approccio che però è molto utile è quello della prevenzione.
Sappiamo che il Parkinson può insorgere a causa di diversi fattori, che a volte si incrociano tra di loro. Sicuramente la predisposizione genetica o la familiarità giocano sempre un ruolo importante, ma non mancano fattori ambientali e/o legati agli stili di vita.
Quando arriva una diagnosi di Parkinson significa che ormai la malattia è ad uno stato avanzato. Al momento, dunque, la Ricerca sta investendo molte energie puntando sulla prevenzione. Grazie ad una recente scoperta, questo tipo di approccio potrebbe regalare risultati ancora più importanti.
Diagnosi di Parkinson dall’oculista? Potrebbe accadere a breve, la Scienza ha fatto una scoperta incredibile
Qualcuno ricorderà sicuramente i vecchi film di fantascienza, quando con uno strumento simile ad un cellulare si effettuava una scansione di tutto l’organismo. E magari, con un solo raggio di luce, si curavano ferite e malattie in pochi istanti.
Siamo ancora lontani da tutto ciò, ma recentemente alcuni ricercatori hanno fatto una scoperta davvero rivoluzionaria. Il team di studiosi ha poi pubblicato i risultati sulla rivista scientifica Neurology, suscitando l’entusiasmo del mondo scientifico. Siamo di fronte ad una nuovissima branca della medicina, quella “predittiva”, e che sembra destinata a diventare prevalente in molti ambiti, non solo quelli inerenti le malattie neurodegenerative.
I ricercatori hanno esaminato i dati di migliaia di pazienti che si erano sottoposti a scansioni oculari/retiniche, e che avevano età comprese tra i 40 e i 65 anni. Solitamente queste scansioni servono per confermare o meno il glaucoma o la degenerazione maculare. Ebbene, i pazienti che avevano manifestato una riduzione dello spessore di alcune parti retiniche sono risultate a rischio Parkinson fino al 70% in più rispetto ad altri.
Questo significa, come hanno riferito molti esperti, che presto grazie ad una “semplice” visita oculistica potremmo scoprire per tempo – anche molti anni prima – se in futuro avremo il Parkinson, e altre malattie cardiovascolari o il Diabete. Le persone dunque farebbero in tempo a cambiare gli stili di vita o adottare le misure necessarie a ostacolare l’insorgere vero e proprio della malattia.
Un nuovo passo, dunque, che allarga le frontiere della Scienza, della Medicina e del trattamento di molte malattie che adesso ci fanno paura.