Buone notizie per i lavoratori che possono andare in pensione a 64 anni purché rispettino determinate condizioni. Ecco di cosa si tratta.
Oggi sono molte le persone che non riescono a trovare un lavoro (o rischiano di perderlo). Di contro pensare che alcuni lavoratori sognano di andare in pensione il prima possibile sembra assurdo.
In realtà, ci sono alcune professioni usuranti e gravose che danno la possibilità di anticipare la pensione. Così come per alcune categorie di lavoratori l’uscita anticipata dal mondo del lavoro è possibile nel caso in cui il cedolino non sia superiore a uno specifico importo. Ecco cosa sapere.
In pensione a 64 anni con il minimo dei contributi e con un occhio di riguardo all’assegno mensile
Il sistema contributivo dà la possibilità ai lavoratori di andare in pensione a 64 anni con 20 anni di contributi purché i lavoratori li abbiano versati a partire dal 1996. In pratica si tratta della cosiddetta pensione anticipata contributiva.
Però, per poter usufruire di questo anticipo pensionistico è anche necessario che alla data di decorrenza la pensione sia inferiore a 1.409 euro al mese. Ciò significa che deve rientrare nel limite delle 2,8 volte l’assegno sociale INPS, attualmente di 503,27 euro.
Attenzione, però, perché “non è tutto oro quello che luccica”. Infatti, accedere a questa pensione anticipata significa che questa sarà calcolata ogni mese solamente con il sistema contributivo. Quindi, il cedolino della pensione sarà inferiore alle aspettative del pensionato.
Si specifica che per i lavoratori che non rientrano in questa categoria potranno chiedere la pensione al compimento dei 67 anni di età, sempre con almeno 20 anni di contributi maturati e a prescindere dall’importo “futuro” del cedolino (si tratta della pensione di vecchiaia).
Infine, nel caso in cui non si raggiunga il requisito contributivo ad alzarsi è l’età anagrafica arrivando a 71 anni, purché si abbiano almeno 5 anni di contributi.