I Buoni del Tesoro poliennali (BTP) sono tra i titoli di Stato preferiti dagli investitori. Ma sono davvero privi di rischi?
I BTP si possono considerare come un prestito che il cittadino sottoscrittore fa allo Stato italiano che, a sua volta, si impegna a restituire, alla scadenza, il capitale iniziale.
Il guadagno del sottoscrittore deriva dagli interessi che si pagano tramite cedole presenti per tutta la durata del titolo. La cedola è semestrale ed è fissa per tutta la durata del titolo. Tuttavia, vi sono BTP speciali legati all’inflazione, come il BTP Italia e il BTP€i.
Di solito, investire in BTP è sicuro anche se ci sono alcuni rischi che, soprattutto gli investitori alle prime armi, devono conoscere (almeno in teoria). Così come è importante sapere quali sono le alternative su cui puntare.
BTP: rischi associati e alternative su cui puntare
Gli investitori che sottoscrivono titoli di Stato, come i BTP, pensano che l’unico rischio concreto sia il rischio emittente, ovvero il mancato pagamento delle cedole o del capitale da parte del Tesoro.
In realtà, come qualsiasi strumento finanziario anche per i BTP bisogna valutare anche altri rischi. Infatti, il sottoscrittore deve tener conto del rischio di prezzo che può variare in base alle variazioni di mercato. Di solito, se i tassi aumentano, il prezzo scende e viceversa.
Esiste però anche il rischio inflazione: ovvero, la perdita del potere di acquisto del denaro nel tempo. In questo caso, se il rendimento offerto dal BTP è inferiore al tasso di inflazione, il rimborso dell’investimento sarebbe inferiore. Ciò significa che l’inflazione sta erodendo il valore reale del denaro investito.
Dell’ultimo rischio nel abbiamo parlato nell’articolo BTP a rischio se sui titoli di Stato c’è questa clausola: controlla subito: si tratta delle clausole CACS. Infatti, in presenza di queste lo Stato potrebbe modificare unilateralmente le condizioni dei titoli di Stato, ad esempio: riducendo gli interessi, il capitale da rimborsare o prolungare la scadenza.
Alternative ai titoli di Stato
Tuttavia, per investire i propri risparmi non è obbligatorio scegliere i BTP perché esistono diverse e valide alternative.
Per esempio, ci sono i conti deposito che possono essere vincolati (il capitale è bloccato fino alla scadenza) o svincolati (il capitale può essere rimborsato in qualsiasi momento). In base alla scelta cambiano i tassi di interesse e quindi il rendimento finale.
Anche se offrono tassi di interesse e, quindi, rendimenti più bassi oggi molti risparmiatori prendono in considerazione i buoni fruttiferi postali. Sono titoli sicuri, il capitale sarà restituito al 100%, non hanno spesa di gestione.
Un’altra alternativa potrebbe essere l’investimento immobiliare che offre rendimenti stabili nel lungo periodo, anche se per iniziare serve un capitale piuttosto alto.