I numeri sui contagi da West Nile sono davvero preoccupanti e in molti si chiedono cosa stia succedendo, è una nuova pandemia?
Fino a poco tempo fa si pensava che questo genere di malattia fosse rara, invece improvvisamente stanno avvenendo molti casi. Secondo gli ultimi dati siamo quasi a 200 e alcune persone sono decedute. Anche se in alcuni soggetti la West Nile era una concausa della morte.
Virus West Nile, ecco dove sta colpendo di più
I dati che arrivano dall’Istituto Superiore di Sanità non sono confortanti. Il virus del West Nile è attentamente monitorato e si sta registrando un incremento importante delle infezioni umane.
Da maggio 2023, inizio della sorveglianza, sono stati segnalati in Italia 171 casi umani confermati da West Nile Virus (WNV), 97 dei quali hanno manifestato sintomi neuro-invasivi. Tutti i casi sono autoctoni tranne un caso importato dall’Ungheria (1 caso con età non nota).
Tra i donatori di sangue sono stati identificati 42 casi (1 Bergamo, 2 Asti, 1 Biella, 2 Bologna, 1 Brescia, 1 Mantova, 18 Milano, 1 Modena, 2 Monza Brianza, 1 Novara, 4 Parma, 2 Pavia, 1 Reggio-Emilia, 4 Torino, 1 Venezia); 30 i casi di febbre (1 Asti, 1 Bergamo, 1 Brescia, 2 Cremona, 1 Cuneo, 2 Lodi, 3 Mantova, 3 Novara, 3 Padova, 1 Pavia, 2 Piacenza, 3 Treviso, 3 Venezia, 1 Verona, 3 Vicenza).
Il bollettino viene pubblicato ogni settimana e rispetto alla precedente siamo ad una quarantina in più. Di cui si riporta anche il dato dei decessi, che è di 9 persone: 3 in Piemonte, 5 in Lombardia e 1 in Emilia-Romagna.
Dobbiamo avere paura di queste infezioni?
Il virus West Nile è conosciuto, anche se ultimamente è divenuto un “sorvegliato speciale”. Secondo il Ministero della Salute, l’uomo viene infettato per lo più dalle zanzare, e la malattia ha un’incubazione di circa 20 giorni.
- Nel 20% circa dei casi si manifestano sintomi simili all’influenza: febbre, mal di testa, mal di gola, dolori ai muscoli o alle ossa, e talvolta sopraggiunge congiuntivite, rash cutanei (sul tronco, sulle estremità e sulla testa) ma anche linfoadenopatia, anoressia, nausea, crampi addominali, diarrea e problemi a carico dell’apparato respiratorio.
Sintomi più gravi possono manifestarsi in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), mentre 1 persona su 1000 può sviluppare un’encefalite mortale. Non bisogna dunque cadere nel panico ma in caso di dubbio sul proprio stato di salute è opportuno rivolgersi al medico curante, che stabilirà se il malessere derivi davvero dal virus West Nile.