Vino, dallo scaffale all’etichetta: i segreti di vendita che non ti aspetti

A partire dal posizionamento sullo scaffale fino ad arrivare al colore dell’etichetta, ecco i segreti utilizzati per vendere il vino.

Vendere il vino non è così semplice come possa sembrare. Vi sono delle apposite strategie che i venditori mettono in campo per riuscire ad avere successo. Ecco di quali si tratta.

vino, i segreti di vendita
vino rosso versato nel bicchiere (informazioneoggi.it)

I vini non sono tutti uguali. Ognuno presenta delle caratteristiche che permette di renderli unici nel loro genere. Lo sanno bene i venditori che partono proprio da tale presupposto per attirare l’attenzione dei potenziali clienti.

A tal fine, in particolare, mettono spesso in campo delle apposite strategie grazie alle quali riescono a costruire delle etichette di successo. Ecco di quali si tratta.

Vino, dallo scaffale all’etichetta, i segreti di vendita che non ti aspetti: cosa c’è da sapere

Nel numero speciale di Tre Bicchieri, il settimanale economico del Gambero Rosso, dedicato al neuromarketing, sono stati resi noti alcuni interventi svolti nel corso dell’anno dal professore associato di Psicologia dei consumi e neuromarketing Vincenzo Russo, anche responsabile del Centro ricerche di neuromarketing, behavior and brain lab presso lo Iulm di Milano.

Entrando nei dettagli si sono soffermati su alcuni elementi che sembrano spingere i potenziali clienti a preferire un prodotto anziché un altro. Tra questi si annovera la visibilità che si ipotizza avere sugli scaffali. In particolare vengono presi in considerazioni variabili come la forma e il colore dell’etichetta e se vi siano o meno elementi che risultino attrattivi per il cervello, come simboli o immagini.

Ma non solo, è fondamentale che via una coerenza cromatica tra il prodotto e l’etichetta stessa. Se si tratta di un vino bianco è preferibile evitare etichette di coloro rosso. Sempre soffermandosi sull’etichetta, è importante indicare dettagliatamente le informazioni. Tra quest’ultimi si annoverano eventuali profumi, ma anche possibili abbinamenti.

Da non sottovalutare poi il design. Non esiste, in realtà, un formato standard da rispettare. Il consiglio è quello di valutare bene il trend del momento, oltre che il contesto culturale di riferimento.

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