L’Assegno Unico Universale è stato introdotto nel 2022 in sostituzione di altre misure per le famiglie. Nel 2023 sono arrivati già i primi cambiamenti di importo, vediamo di cosa si tratta.
L’introduzione dell’Assegno Unico nell’ordinamento italiano ha significato adottare uno strumento unico volto a sostituire le diverse prestazioni già esistenti di aiuti alle famiglie con figli a carico.
Parliamo delle detrazioni fiscali per ogni figlio a carico e degli ANF per i lavoratori dipendenti come strumenti principali a cui si aggiungevano, poi, misure minori per pochi beneficiari o di natura temporanea. Rappresentavano, però, un sistema poco efficiente, pieno di criticità e poco razionale ma soprattutto discriminante. Dalla cancellazione di questi strumenti si sono raccolte le risorse necessarie per creare un nuovo modello che potesse aiutare prevalentemente le famiglie con redditi più bassi.
È nato, così, l’Assegno Unico Universale che non prevede discriminazioni in base alla situazione lavorativa ed eroga gli importi maggiori ai nuclei più poveri. I percettori sono divisi in fasce ISEE secondo un piano di erogazioni inversamente proporzionale. Si parte da 50 euro per chi ha ISEE più alto fino ad arrivare a 175 euro per chi ha il valore ISEE basso. Non solo, il sistema prevede maggiorazioni per i nuclei che soddisfano specifiche condizioni (ad esempio se tra i componenti c’è un figlio disabile). E nel 2023 alcuni importi sono stati ulteriormente aumentati.
Assegno Unico, gli importi e le maggiorazioni
Vediamo nei dettagli gli importi e le maggiorazioni dell’Assegno Unico erogato alle famiglie con figli a carico. Partiamo considerando la prima fascia, quella con ISEE fino a 15 mila euro. L’importo della misura è fissato a 175 euro per ogni figlio minorenne a carico, a 85 euro per ogni figlio maggiorenne fino a 21 anni e a 85 euro per ogni figlio disabile da 21 anni in su. Le maggiorazioni previste sono di 85 euro per ciascun figlio dal terzo in poi e di 30 euro per ogni figlio nei casi in cui entrambi i genitori lavorano.
Passiamo alla seconda fascia, da 15 mila a 20 mila euro. I nuclei riceveranno 150 euro per ogni figlio a carico, 73 euro per i figli fino a 21 anni e per i figli disabili da 21 anni in su. Dal terzo figlio la maggiorazione sarà di 71 euro. Se entrambi i genitori lavorano riceveranno 24 euro in più.
La terza fascia arriva a 25 mila euro. L’importo base è di 125 euro a figlio, 61 euro per i maggiorenni fino a 21 anni e 61 euro per i disabili sopra i 21 anni. Dal terzo figlio si riceveranno 57 euro e saranno 18 gli euro della maggiorazione in caso di entrambi i genitori lavoratori.
Continuiamo con le fasce più ricche
Con ISEE da 25 mila a 30 mila euro spetteranno 100 euro a figlio, 49 euro per i figli da 18 a 21 anni e 49 euro per i figli disabili sopra i 21 anni. Le maggiorazioni sono di 43 euro dal terzo figlio in poi e 12 euro a figlio per entrambi i genitori che lavorano. Fino ai 35 mila euro, invece, gli importi saranno di 75 euro a figlio, 37 euro se maggiorenne sotto i 21 anni, 37 euro se disabile sopra i 21 anni, 29 euro dal terzo figlio in poi e 6 euro se entrambi i genitori lavorano.
Concludiamo con l’ultima fascia, oltre i 40 mila euro. L’Assegno Unico sarà di 50 euro a figlio minorenne, 25 per i figli fino a 21 anni, 25 euro per i figli disabili sopra i 21 anni e 15 euro dal terzo figlio. Non sono previste maggiorazioni per i genitori che lavorano entrambi.
Altre maggiorazioni da conoscere
Per tutte le fasce sono previsti incrementi dell’importo legati alla disabilità di un figlio. La somma aggiuntiva sarà di 105 euro per ogni figlio non autosufficiente minorenne, di 95 euro per ogni figlio minorenne con disabilità grave, di 85 euro per i figli con disabilità media e di 80 euro per ogni figlio maggiorenne con disabilità.
Altre maggiorazioni fanno riferimento alle madri con meno di 21 anni (20 euro) e ai nuclei con quattro figli o più (100 euro).
Alcuni esempi chiarificatori di calcolo dell’Assegno Unico
Calcolare l’importo dell’Assegno Unico è semplice conoscendo le somme spettanti e le maggiorazioni. Poniamo il caso di una famiglia media, due genitori e due figli minorenni con ISEE di 20 mila euro. L’erogazione sarà di 300 euro se solo un genitore lavora e di 348 euro se entrambi svolgono un’occupazione.
Passiamo ad una famiglia di cinque persone con uno dei figli maggiorenne disabile. Il conteggio calcolerà 150 euro per ogni figlio minorenne (300 in tutto) più i 73 euro per il figlio disabile più la maggiorazione dedicata alle famiglie con tre figli o più ossia 71 euro a figlio (213 euro in totale). Di conseguenza l’importo erogato sarà di 586 euro. Salirà a 658 euro se entrambi i genitori lavorano.