Si riaccende il dibattito sulla Riforma delle pensioni e si fa strada l’ipotesi di un anticipo contributivo per tutti. Ecco i dettagli.
Nell’attesa dell’agognata Riforma delle pensioni, si teme il ripristino totale della Legge Fornero e, dunque, il diniego ad accedere alla pensione con qualche anno di anticipo.
L’ostacolo principale all’introduzione di nuovi strumenti di flessibilità in uscita rimane quello economico. Il Governo, infatti, deve fare già i conti con il reperimento delle risorse per la Riforma fiscale e la predisposizione di sussidi alle famiglie colpite dall’incremento dell’inflazione.
Nel frattempo, si pensa a delle soluzioni temporanee che non gravino eccessivamente sulle casse dello Stato.
Due delle ipotesi trapelate nelle ultime settimane sono quelle che vedrebbero il riconoscimento di una pensione contributiva per tutti e la predisposizione di un sistema simile a Opzione Donna anche per gli uomini.
Pensione contributiva ordinaria e anticipata per tutti: la proposta è fattibile, ma attenzione alle penalizzazioni
La pensione contributiva è una prestazione determinata per intero sulla base del meccanismo entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 1996 e che si applica a tutti coloro che hanno iniziato a versare contributi dopo il 31 dicembre 1995.
Tale sistema, inoltre, prevede anche una pensione anticipata, accessibile con 64 anni di età , 20 anni di contribuzione e un assegno previdenziale pari almeno a 2,8 volte l’Assegno sociale. Possono beneficiarne, tuttavia, solo coloro che hanno iniziato a lavorare dal 1° gennaio 1996.
Una delle idee diffuse nelle ultime settimane sarebbe quella di estendere tale possibilità a tutti, eventualmente disponendo l’abbassamento della soglia minima della prestazione da 2,8 volte a 1,5 oppure 1,8 volte l’Assegno sociale.
Ovviamente verrebbe sempre applicato il ricalcolo contributivo della pensione.
Opzione Donna anche per gli uomini: potrebbe essere davvero introdotta?
Il ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico è previsto anche per Opzione Donna. Le lavoratrici che intendono smettere di lavorare in anticipo, infatti, sono sottoposte al sistema meramente contributivo.
Attualmente, possono usufruire di Opzione Donna coloro che hanno compiuto 60 anni di età (59, se hanno un figlio, oppure 58, se hanno 2 figli) e maturato 35 anni di contribuzione.
Ma è possibile estendere tale misura a tutti, anche agli uomini? Si consentirebbe, dunque, la pensione anticipata al raggiungimento di 60 anni di età anagrafica e di 35 anni di età contributiva, senza alcun tipo differenziazione.
Verrebbe, però, imposto anche il ricalcolo contributivo dell’assegno pensionistico spettante, con una grande penalizzazione.
Per questo motivo, seppur alcuni partiti politici abbiano in passato avanzato tale proposta, è molto difficile che, al tavolo delle trattative, i sindacati acconsentano.