Le auto ad effetto suolo di F1 hanno raggiunto delle performance pazzesche. Ecco cosa nascondono sotto il cofano le moderne monoposto.
La F1 rappresenta il non plus ultra in termini di tecnologia. Il circus è sempre stato un banco di prova per tutte le case costruttrici più note al mondo nel ramo sportivo. Nel 2022 la categoria regina del Motorsport ha cambiato volto con il lancio della reinterpretazione in chiave moderna delle wing car che erano spartite da 40 anni.
Nel 1982 furono abolite per questioni di sicurezza ma con la tecnologia attuale sono diventati dei caccia terra-terra. Ci soffermiamo in questo articolo sulla potenze delle power unit. Le PU turbo-ibride sono state introdotte nel lontano 2014. Prima della motorizzazioni attuali, le F1 hanno corso con i V8 aspirati dal 2006 al 2013, mentre, dagli anni ‘90 al 2005, le monoposto montavano i meravigliosi V10 e prima ancora c’erano i potentissimi V12.
Erano altri tempi e i sound erano meravigliosi, ma nonostante tutto le performance sono rimaste clamorose. Per la F1 il 2014 ha rappresentato una rivoluzione epocale. Non tutti i team erano pronti al passaggio alle PU turbo ibride, tra cui la Ferrari. Per 8 lunghe stagioni hanno dominato la scena le Mercedes di Hamilton, Rosberg e, in seguito, Bottas che prese il posto del campione tedesco dopo il 2016. Si trattò di un passaggio di consegne con la Red Bull Racing.
Ora i due top team si sono, nuovamente, scambiati lo scettro. Dal 2022, infatti, al RB ha dominato la scena, vincendo quasi tutti i GP ad eccezione di 4 round. Tornando alle power unit di F1, nel 2014, furono oggetto di aspre critiche per la mancanza del sound old school e per la nascita della supremazia assoluta della Stella a tre punte. La Ferrari, solo nel 2017 e nel 2018, ha fatto dei progressi sensibili e si è giocato i mondiali.
La potenza delle PU delle F1
Prima di raggiungere l’apice molti costruttori hanno fatto una tremenda fatica. La Honda che, da qualche anno, è al top nella prima fase con McLaren non è risultata competitiva. Le PU si rompevano spessissimo, a differenza di adesso che sono diventate le migliori del lotto. Dopo tre anni, le strade del team di Woking e della casa di Sakura si dissero addio e la Red Bull Racing colse la palla al balzo per firmare l’accordo che ha dato a Verstappen la possibilità di laurearsi campione. Ecco come funziona, invece, l’ala posteriore mobile, chiamata DRS.
Le PU delle F1 attuali sono caratterizzate da un gruppo di elementi, ovvero l’MGU-K, l’MGU-H, il turbocompressore, le batterie, la centralina, ed il cosiddetto ICE, vale a dire la parte termica. L’unione tra le unità elettriche e il motore a combustione interna porta a 1035 cavalli totali. Una potenza che mette i brividi anche solo a pensarci. Non a caso le monoposto ad effetto suolo stanno infrangendo tutte i primati storici cronometrici della categoria. Max Verstappen sta beneficiando di una RB Honda da sogno per fare incetta di trionfi.