Per guadagnare con titoli di Stato e libretti di risparmio è necessario diversificare gli investimenti inserendo anche quelli di Eurozona.
La Banca centrale europea (BCE) anche per il mese di settembre avrebbe intenzione di alzare i tassi di interesse.
Per questo motivo, gli investitori hanno pensato che diversificare il proprio portafoglio finanziario sia un’ottima opportunità per guadagnare denaro; o almeno per non perdere quello che già si possiede.
Quindi, occhi rivolti anche verso i titoli obbligazionari di altri Paese, purché siano all’interno dell’Eurozona.
Titoli di Stato “stranieri”, BTP italiani e libretti postali, ecco dove conviene investire
I titoli di Stato dei Paesi Eurozona sono titoli obbligazionari governativi con un livello di rating compreso tra “moderato a molto affidabile”. Tuttavia, ricordiamo che il rendimento dell’investimento è legato a doppio filo con il grado di affidabilità del Paese emittente.
Per esempio, i BTP, titoli di Stato italiani con scadenza 15 anni offrono un rendimento massimo del 4,56%. Al contrario, i titoli di Stato olandesi oppure quelli tedeschi offrono rendimenti più bassi al crescere della durata del titolo. Questo perché possono vantare un rating tripla A che rappresenta la massima affidabilità, mentre la minima è D oppure C.
Entrare nella classifica del rating AAA non è semplice, servono anni di prudenza fiscale. Attualmente sono 10 i Paesi che ne fanno parte; infatti, oltre a Germania e Olanda ci sono anche: Australia, Canada, Danimarca, Lussemburgo, Norvegia, Singapore, Svezia e Svizzera.
La scelta di quale titolo di Stato italiano o straniero acquistare dipende da vari fattori, come ad esempio da quanto vuole rischiare l’investitore oppure dagli obiettivi di guadagno. Però, sarà bene valutare soprattutto di investire in titoli con scadenze differenti, così da prendere le decisioni in base alle oscillazioni del mercato.
Libretto postale, un salvadanaio per conservare i soldi
Un’alternativa ai titoli di Stato può essere il libretto postale garantito dallo Stato, emesso da Cassa depositi e prestiti (CDP) e distribuiti da Poste Italiane. Può essere associato a un IBAN per permettere di effettuare depositi e prelievi in contanti sia presso gli uffici postali sia presso gli ATM di Poste Italiane. In quest’ultimo caso, è abbinata una carta libretto che, però, non può essere utilizzata per effettuare acquisti online o nei negozi fisici.
A differenza dei buoni postali, altro strumento di risparmio, il libretto postale può essere sottoscritto con un versamento di 1.000 euro. Tuttavia, la tassazione fiscale secondo l’attuale normativa è con ritenuta del 26% e, quindi non usufruiscono della tassazione agevolata del 12,50% come i BTP o i buoni postali.
Insomma, il libretto postale è simile a un salvadanaio per depositare risparmi accumulando interessi, anche se i tassi sono veramente molto bassi.