Il TFR conosciuto anche con il nome di buonuscita matura ogni mese. Ma esattamente qual è la somma che viene accantonata?
Il trattamento di fine rapporto è una somma di denaro che il datore di lavoro è obbligato ad accantonare. Si tratta di un importo che viene riconosciuto al lavoratore al termine del rapporto di lavoro. Tale somma di denaro spetta sia in caso di dimissioni che di licenziamento o di fine contratto.
Il riconoscimento economico conosciuto con il nome di TFR spetta solo ai lavoratori subordinati sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, sia part time che full time. Ogni qualvolta c’è la cessazione del rapporto di lavoro è previsto il riconoscimento della liquidazione.
Il trattamento di fine rapporto è costituito da una serie di elementi retributivi in base a quanto previsto dal contratto collettivo nazionale di riferimento. Ma come avviene il calcolo del TFR?
Quanto maturo ogni mese il TFR: il calcolo
Per sapere quanto matura ogni anno di trattamento di fine rapporto occorre dividere la somma delle retribuzioni mensili per un parametro fisso pari a 9.97.
In sostanza se il reddito annuo lordo del lavoratore dipendente è pari a €20000, l’operazione da fare è una divisione tra la RAL e il parametro fisso. In questo caso, risulta che la quota di TFR che il dipendente maturerà nel corso del 2023 sarà pari a 2.600,01 euro.
Il TFR viene calcolato mensilmente tenendo conto degli effettivi giorni di lavoro effettuati dal lavoratore. Secondo quanto stabilito dalla disciplina se il lavoratore svolge una prestazione per più di 15 giorni gli sarà riconosciuta la somma per il mese intero. In caso di prestazione inferiore ai 15 giorni la retribuzione del sarà calcolata su base giornaliera e questo inciderà anche sulla quota TFR.
La legge italiana prevede che la quota della retribuzione annuale che il datore di lavoro deve accantonare sia rivalutata ogni 31 dicembre applicando un tasso pari all’1,5% in misura fissa. Inoltre è prevista l’applicazione anche del 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi a consumo accertato dagli Istat.
Ricordiamo che il TFR può essere richiesto in anticipo per i lavoratori che hanno maturato almeno otto anni di anzianità di servizio e purché sussistano le condizioni per poter accedere a tale anticipo. In ogni caso non è possibile ottenere un’anticipazione del trattamento che sia superiore al 70%.