Danno biologico: quando si ha diritto all’indennizzo INAIL? È fondamentale saperlo

L’infortunio o la malattia professionale consentono di ottenere dall’INAIL l’indennizzo per danno biologico. Come si calcola?

Il danno biologico consiste nella compromissione (temporanea o permanente) dell’integrità psico-fisica, con conseguente ripercussione sulle capacità della persona, compresa la capacità lavorativa.

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L’INAIL versa un indennizzo per danno biologico causato da malattia o infortunio sul lavoro – InformazioneOggi.it

Viene risarcito a prescindere dai requisiti fisici o reddituali del soggetto interessato, sulla base di determinate tabelle INAIL.

Per ottenere il risarcimento, è necessario che la malattia o l’infortunio sia diretta conseguenza dell’attività lavorativa e bisogna valutare il grado di invalidità, che deve essere compreso tra il 6% e il 100%.

L’indennizzo, inoltre, spetta sotto forma di capitale o di rendita.

Nel dettaglio, se la percentuale di menomazione è compresa tra il 6% ed il 15%, spetta l’indennizzo in capitale, ossia una somma di denaro non soggetta a tassazione IRPEF, versata in un’unica soluzione.

Il pagamento dell’importo spettante può essere disposto tramite:

  • accredito su conto corrente bancario o postale;
  • accredito su libretto di deposito nominativo bancario o postale;
  • accredito su carta prepagata munita di codice IBAN;
  • solo per importi inferiori a mille euro, con vaglia postale o con pagamento in contanti presso sportello bancario o postale.

Indennizzo INAIL in rendita: in quali casi può essere disposto?

Nel caso in cui il grado di menomazione è compreso tra il 16% ed il 100%, spetta l’indennizzo in rendita, ossia una rendita mensile, non soggetta a tassazione IRPEF.

L’ammontare varia a seconda del grado di invalidità, individuato prendendo in considerazione la “Tabella delle menomazioni“.

Nel dettaglio, la rendita è costituita da:

  • una quota relativa al danno biologico derivante dall’infortunio o dalla malattia professionale, che tiene conto soltanto della percentuale di invalidità accertata;
  • una quota relativa agli effetti della menomazione sulla capacità del soggetto di produrre reddito tramite attività lavorativa.

La Legge di Stabilità 2016 ha previsto, per la quota di rendita riguardante l’indennizzo del danno biologico, la rivalutazione delle somme, a partire dal 1° luglio di ogni anno.

La rivalutazione tiene conto della variazione dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie, resa nota dall’ISTAT.

La quota di rendita relativa alle conseguenze patrimoniali della disabilità, invece, è rivalutata, a partire dal 1° luglio di ogni anno, in base alla variazione reale dei prezzi al consumo, tramite Decreto Ministeriale.

L’ammontare di questa parte viene incrementato del 5% nel caso in cui ci siano coniuge e figli, per ciascuno di essi.

La rendita, infine, può essere sottoposta a revisione entro 10 anni dalla data di decorrenza dell’indennizzo da infortunio e 15 anni dalla data di decorrenza dell’indennizzo da malattia professionale. Per effetto della revisione, il risarcimento può aumentare, diminuire o cessare.

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