Buono fruttifero postale: conosciamo il modo per ottenere il capitale ma per quelli dematerializzati la procedura è la stessa?
I Buoni fruttiferi postali sono tra gli strumenti di risparmio i più sottoscritti dagli italiani, ormai da molti anni. Nonni, zii e conoscenti li regalavano alla nascita, al compleanno o per un’occasione importante.
Alla scadenza erano riscattati e il titolare poteva utilizzare il denaro per le proprie esigenze. Attualmente Cassa depositi e prestiti (CDP), la società che emette tra l’altro i buoni postali, ha di recente aumentato i tassi di due di questi. Si tratta del Buono 3×2 e del Buono 3×4, anche se i tassi non sono altissimi è comunque un buon momento per acquistarli.
Differenze tra Buono fruttifero postale cartaceo e dematerializzato: rimborso e scadenza
Il Buono fruttifero postale con il tempo si è modificato; anzi, è meglio dire che si è evoluto. Infatti, oltre alla forma cartacea oggi ci sono anche buoni postali dematerializzati. Cerchiamo di capire quali sono le differenze.
Entrambi i buoni postali si possono sottoscrivere presso uno degli uffici postali ubicati sul territorio nazionale oppure online, tramite il sito poste.it oppure l’App BancoPosta.
La differenza risiede soprattutto nelle differenti modalità di rimborso. Infatti, il Buono postale cartaceo al momento del rimborso, anticipato o alla scadenza, dovrà essere “materialmente” presentato all’ufficio postale. Inoltre, il titolare è il solo responsabile di ciò che accade al titolo in suo possesso.
Invece, per sottoscrivere il buono fruttifero postale dematerializzato è necessario che il titolare abbia già un conto corrente BancoPosta oppure un Libretto postale intestato a suo nome (conto di regolamento). Infatti, la sottoscrizione di tali buoni (emessi con tagli di 250 euro e multipli) è rappresentata da una scrittura contabile.
Essendo un titolo “dematerializzato” al momento della sottoscrizione non sarà rilasciato buono cartaceo. Come fare in caso di scadenza? Sottoscrivere buoni dematerializzati salva molti risparmiatori dal rischio di prescrizione perché alla scadenza il capitale investito e gli interessi maturati saranno accreditati automaticamente sul conto di regolamento.
Attenzione, però: il conto corrente associato al buono postale non potrà essere chiuso se quest’ultimo non è ancora scaduto.
Un altro punto a favore dei buoni dematerializzati riguarda il rimborso anticipato di una parte del capitale. Infatti, è possibile chiederlo purché sia per multipli di 250 euro. Al contrario, i buoni cartacei sono indivisibili e quindi non rimborsabili parzialmente.
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