Riforma del catasto imposta dall’Unione Europea: i cittadini potrebbero subire enormi disagi

L’Unione Europea ha chiesto all’Italia di revisionare il catasto. La modifica, tuttavia, comporterà delle conseguenze significative.

Il Governo Meloni ha sempre sostenuto di non voler introdurre alcuna Riforma del catasto, ma la situazione potrebbe cambiare dopo le pressioni da parte dell’Unione Europea.

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Una direttiva dell’Unione Europea ha imposto all’Italia di riformare il catasto – InformazioneOggi.it

Già con la prossima Legge di Bilancio, dunque, potrebbero esserci delle novità relative all’adeguamento del valore catastale e del valore delle abitazioni, che dovrebbero coincidere.

Questa innovazione, però, graverebbe non poco sulle finanze dei cittadini, costretti a dover pagare imposte più elevate.

Nel dettaglio, la Riforma del catasto voluta dell’Unione Europea comporterebbe un aumento delle tasse sulla compravendita degli immobili. La misura, inoltre, si inserisce in un contesto di nuovi obblighi e imposizioni sulle abitazioni, che riguardano vari aspetti, come la ristrutturazione, la sostituzione di caldaie e cucine a gas e l’installazione di pannelli solari.

Case green: a chi si rivolge l’obbligo di ristrutturazione?

Di recente è entrata in vigore la direttiva UE relativa alla ristrutturazione obbligatoria degli immobili di classe energetica F e G.

In particolare, la Legge europea prevede che:

  • entro il 2030 tutti gli immobili residenziali dovranno avere almeno la classe energetica E;
  • entro il 2033 dovrà essere conseguita la classe energetica D;
  • entro il 2050 l’obiettivo imposto è quello di residenze a zero emissioni.

Gli unici edifici che non dovranno essere ristrutturati sono gli immobili di pregio artistico e quelli con meriti storico-architettonici, gli edifici di culto e le seconde case.

Oltre alla ristrutturazione finalizzata all’incremento della classe energetica, l’Unione Europea ha imposto l’obbligo di sostituzione delle caldaie a gas, di installazione dei pannelli solari su tutti gli edifici pubblici e di sostituzione delle cucine a gas con le cucine a induzione.

Addio a caldaie e cucine a gas: quando scatta l’obbligo per gli italiani

Per quanto riguarda le caldaie a gas, entro il 2029 è prevista una loro totale abolizione perché sono considerate molto inquinanti.

Il processo, tuttavia, sarà graduale; tra il 2025 e il 2026 non verranno più riconosciute le agevolazioni per l’installazione dei dispositivi ma verranno attribuite agevolazioni per impianti alternativi. Entro il 2029, invece, sarà vietata la vendita delle caldaie a gas.

In relazione all’installazione dei pannelli solari per tutti gli immobili pubblici e ad uso commerciale, l’Unione Europea ha imposto le seguenti regole:

  • entro il 2026 tutti gli edifici pubblici e commerciali con un’area superiore a 250 metri quadrati dovranno munirsi di pannelli solari;
  • entro il 2027 dovranno provvedere gli immobili già esistenti con le stesse caratteristiche;
  • dal 2029 l’obbligo di installazione dei pannelli solari si estenderà a tutte le nuove residenze.

L’ultima prescrizione contenuta nella direttiva europea riguarda le cucine a gas, che dovranno essere sostituite con cucine a induzione. Tale passaggio, tuttavia, non sarà repentino ma avverrà gradualmente.

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