Importanti novità nell’ambito della lotta alla pirateria audio – video. Entra in vigore, infatti, la nuova legge: ecco cosa cambia.
È entrata in vigore la nuova legge anti pirateria che porta con sé importanti novità, andando ad inasprire le possibili sanzioni. Ecco cosa cambia e possibili rischi per chi non rispetta le regole.
Il periodo storico che viviamo non è sicuramente dei migliori. Tanti gli eventi che hanno un impatto negativo sulle nostre vite, costringendoci a dover fare i conti con delle ripercussioni negative sia per quanto riguarda l’aspetto economico che le relazioni sociali. Proprio soffermandosi sui soldi, sono in tanti a cercare delle vie per avere qualche euro in più a disposizione.
Non sempre, però, i soggetti interessati seguono la strada giusta. Basti pensare a coloro che anziché pagare i vari abbonamenti decidono di affidarsi, erroneamente, alla pirateria per poter vedere diversi programmi proposti dalla pay tv. Un comportamento scorretto che può portare a dover fare i conti con pesanti sanzioni. Ecco quali.
Televisione, in vigore nuova legge anti pirateria, cosa cambia e rischi: occhio alle novità
È entrata ufficialmente in vigore la legge 93 del 2023 volta a contrastare la pirateria audio -video. Meglio conosciuta come legge anti pezzotto, quest’ultima porta con sé importanti novità. In particolare si deve fare i conti con nuovi divieti e pesanti sanzioni.
Ad essere interessati da tali novità sono i soggetti coinvolti, a vario titoli, con la pirateria informatica. Ovvero si tratta di coloro che mettono a disposizione tali contenuti, chi gestisce tale traffico e anche chi li guarda.
Entrando nei dettagli, i soggetti che trasmettono in modo illegale partite di calcio, ma anche altri tipi di incontri sportivi, serie televisive e film rischia di incorrere in una multa fino a 15 mila euro. Ma non solo, in tal caso rischia anche da sei mesi fino a tre anni di carcere.
Coloro che accedono a tali contenuti, invece, rischiano di dover pagare una multa da 1032 euro fino ad arrivare a cinque mila euro. Chi permette il transito dei dati dello streaming pirata, ovvero operatori telefonici e relativi fornitori di servizi, hanno l’obbligo di sospendere le connessioni ai server del pezzotto. Questo devo avvenire entro mezz’ora dalla richiesta da parte dell’AGCOM.