Quali gli aspetti da sapere sullo stop alle auto e le misure anti smog in vigore da ottobre 2023: sino a quando, dove e dettagli
Tiene banco l’emergenza smog, con le relative misure come lo stop alle auto in vigore a partire da ottobre 2023.
La questione smog desta attenzione e porta a misure straordinarie che, come nel caso della Regione Emilia Romagna, daranno seguito ad interventi tesi a ridurre le emissioni degli inquinanti considerati maggiormente critici. Il biossido d’azoto e pm10.
Le misure, già previste dal PAIR 2020.
Già in passato, dalla Regione, realizzate misure restrittive, finalizzate alla limitazione del traffico cittadino, dunque delle emissioni. Il regolamento parte il 01.10.23 e resterà in vigore sino al 30.04.24.
Se precedentemente le misure si legavano a trentatré comuni, con la variazione del programma saranno duecento sette. Viste le condizioni straordinarie attuali, l’eccezione come prevedibile si legherà ai territori integralmente alluvionati.
All’interno del decreto legge 01.06.23, l’elenco completo.
Le misure seguono un programma dal lunedì al venerdì, 8.30 – 18.30, in ogni Comune di pianura della Regione. Circa i Comuni Pair (con più di trentamila abitanti, volontari e quelli inerenti l’agglomerato urbano di Bologna, i limiti saranno estesi anche alle domeniche ecologiche, spiega Quifinanza.it.
Stop alle auto in Emilia Romagna, le misure anti smog: alcuni dettagli
Lo stop alle auto e le misure coinvolgono i veicoli diesel fino ad Euro4, compreso. Diverso il caso per quelli a benzina, con limite a Euro2 compreso. Per mezzi a metano-benzina e gpl-benzina, sino a Euro1 compreso. Medesima limitazione per ciclomotori e motocicli.
Circa le altre misure, dal 01.10.23 al 30.04.24, vietati anche gli abbruciamenti di residui vegetali per l’intero agglomerato di Bologna e zone di pianura est-ovest.
Inoltre, stop totale all’uso di camini aperti e impianti a biomassa legnosi per il riscaldamento domestico, con classe sino a due stelle comprese.
Tale aspetto si lega all’intero territorio regionale, con riferimento ad aree sotto i trecento metri d’altitudine. Eccezioni, dimore senza un sistema di riscaldamento alternativo.
Attenzione, perché il veto può riguardare anche gli impianti a biomassa legnosa sino a tre stelle comprese, qualora si registrasse uno sforamento dei limiti (PM10) nel giorno di controllo e i 2 a seguire.
Altra segnalazione rispetto al controllo della qualità dell’aria si lega agli impianti diesel Euro5 e non soltanto. Qualora dopo la segnalazione di sforamento dei dati previsti, scattassero misure emergenziali, c’è divieto assoluto di spandimenti di liquami con tecniche non eco-sostenibili.
Temperature a 17 e 19°C per industrie ed abitazioni, rispettivamente. Niente circolazione per veicoli diesel sino ad Euro5 e stop combustioni all’aperto.