Il paracetamolo è il principio attivo di comuni antidolorifici, come ad esempio la Tachipirina; ma attenzione al fegato.
Chiunque soffre di episodi sporadici di mal di testa, dolori muscolari o febbre da malanni stagionali può ricorrere ai farmaci da banco, che sono generalmente sicuri. Come per tutti i medicinali, però, non c’è una sicurezza garantita al 100% e in alcuni casi possiamo andare incontro a effetti collaterali.
Per quanto riguarda il Paracetamolo, gli esperti avvisano che dovrebbe essere assunto con cautela, poiché questo tipo comunissimo di antidolorifico e antipiretico può causare gravi danni epatici.
Come mai il paracetamolo non è un farmaco da assumere senza controllo medico?
Come sappiamo, esistono numerosi medicinali da banco che possiamo acquistare anche senza ricetta medica. Questo non significa però che possiamo sostituirci al parere del medico. Infatti solamente con un rapporto di fiducia si potrà chiedere un suo parere, anche in merito all’assunzione di Tachipirina, o Paracetamolo.
Secondo alcuni esperti, questo medicinale è la causa di numerosi casi di insufficienza epatica e ciò è dovuto anche all’uso non consapevole dei cittadini. Il fegato viene danneggiato soprattutto in caso di sovradosaggio, ma appunto le persone non comprendono bene quando ciò accada.
Purtroppo i segni di un sovradosaggio da paracetamolo possono anche essere subdoli o scambiati per altre patologie.
- Tra questi troviamo nausea, vomito e dolori addominali, che possono comparire anche fino a 24 ore dopo l’assunzione del farmaco.
- In caso di ittero – la pelle che assume un colore giallastro – possono volerci anche fino a 3 giorni, e spesso questo sintomo è accompagnato da minzione ridotta e anche confusione mentale.
- Nei casi più gravi si può andare incontro a insufficienza epatica, che si manifesta con lividi sul corpo e/o sanguinamento.
Non bisogna demonizzare questo medicinale, che è sicuramente efficace e testato, e infatti se si rispetta il dosaggio non c’è da preoccuparsi. Tuttavia esistono dei soggetti che hanno necessità di gestire il dolore – magari alla testa – per lunghi periodi e dunque sono più a rischio di sovradosaggio.
L’unico modo per auto tutelarsi è quello di rispettare scrupolosamente le dosi indicate e in caso di dubbio rivolgersi sempre al medico curante.
(le informazioni presenti in questo articolo hanno esclusivamente scopo divulgativo e riguardano studi scientifici o pubblicazioni su riviste mediche. Pertanto, non sostituiscono il consulto del medico o dello specialista, e non devono essere considerate per formulare trattamenti o diagnosi)