I Buoni del Tesoro poliennali (BTP) sono titoli di Stato di medio-lungo termine con una durata che può essere di 3, 5, 7, 10, 15 o 30 anni.
I BTP sono tra i titoli di Stato più acquistati dagli italiani che desiderano ottenere un investimento a lungo termine. Si affiancano ai BOT, ovvero ai Buoni ordinari del Tesoro che hanno una durata più breve.
Molti risparmiatori per diversificare il portafoglio finanziario acquistano anche i Buoni fruttiferi postali. Questi ultimi offrono un rendimento più basso perché i tassi di interesse sono minori. Però, nello stesso tempo, sono esenti da rischio di perdita di capitale e interessi.
Inoltre, dal 2 al 6 ottobre i risparmiatori retail possono acquistare anche il BTP Valore che sta dando grande soddisfazione al governo. Infatti, la prima giornata si è chiusa con un controvalore di raccolta di circa 4,77 miliardi di euro, mentre la seconda con ordino per un controvalore di 4,54 miliardi di euro sulla base di 168.051 contratti. In totale, la richiesta di BTP Valore è pari a 9, 31 miliardi di euro.
Oggi, 4 ottobre, terza giornata di collocamento, a meno di 30 minuti dalla chiusura del collocamento, il BTP Valore ha registrato richieste per oltre 3 miliardi di euro.
BTP a 10 anni sale il rendimento di 13 punti, lo spread di 196 punti: cosa significa per gli investitori?
Nonostante il ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) si dichiari “tranquillo”, molti analisti oggi hanno segnalato anomalie che hanno destato preoccupazione. Tutto è nato al momento dell’apertura delle principali Borse europee in rosso; anche se poi, la situazione nell’arco della mattinata è migliorata.
Tuttavia, l’attenzione degli investitori si è rivolta verso i BTP a 10 anni che salgono del 5%, mentre il corrispondente Bund tedesco sale solo del 3%. Quindi, occhi puntati sullo spread BTP/Bund che è salito a 196 punti. Lo spread che indica la differenza misurata in centesimi di punto: ogni 100 (valore del rimborso del prestito) è uguale a 1%.
In sintesi, l’aumento dello spread BTP/Bund si verifica quando il rendimento del BTP italiano aumenta troppo rispetto al corrispettivo Bund tedesco.
In questo momento, potranno esultare per i rendimenti che riceverà alla scadenza chi ha acquistato i BTP italiani a 10 anni (quindi, gli investitori stranieri), invece l’Italia dovrà preoccuparsi perché il Bund tedesco non è aumentato. Perché? Ecco il motivo.
L’aumento dei rendimenti dei BTP decennale, che per gli analisti è stato improvviso, significa che la situazione economica dell’Italia è diventata più grave. Di conseguenza, gli investitori (tra i quali ci sono le banche) hanno paura che il nostro Paese non riesca a ripagare i BTP quando giungeranno alla scadenza.
Considerando che i titoli di Stato sono dei prestiti (obbligazioni) da utilizzare per pagare il debito pubblico, ecco in pratica perché l’aumento dello spread BTP/Bond preoccupa il nostro Paese:
- meno sicura è l’Italia e più lo Stato deve offrire un rendimento alto;
- più il rendimento sale e più costoso diventa per l’Italia pagare i BTP a scadenza;
- più aumenta il prezzo dei BTP, più difficoltà ci sono per le casse dello Stato e, quindi, più aumenta il debito pubblico.