Il quoziente familiare è il nuovo parametro per il calcolo del reddito familiare. Come viene determinato e quali conseguenze comporta?
Il quoziente familiare è lo strumento introdotto dal Governo per consentire alle famiglie più numerose di pagare meno tasse sulla Dichiarazione de Redditi.
A differenza dell’ISEE, si divide il reddito familiare complessivo per un coefficiente che varia a seconda del numero dei membri del nucleo, corretti per una determinata scala di equivalenza. Il risultato forma la base imponibile sulla quale, poi, si applicano le aliquote IRPEF, moltiplicate per il numero di familiari.
Il quoziente familiare dipende dal numero dei componenti della famiglia e dalle loro caratteristiche.
Nel dettaglio, i coefficienti sono pari a:
- 1 per i single e per i vedovi o le vedove con almeno un figlio a carico;
- 2 per le coppie sposate o conviventi;
- 0,5 per il primo e il secondo figlio;
- 1 per ciascun figlio dopo il secondo;
- 0,5 per i genitori single con almeno un figlio a carico;
- 4 per il terzo figlio (o successivo al terzo) o per i figli disabili a carico.
Questo sistema sarebbe maggiormente favorevole per le famiglie numerose e, indirettamente, fungerebbe da incentivo alla natalità.
Quoziente familiare: su quali elementi si calcola?
Proponiamo un esempio, per facilitare la comprensione del sistema di calcolo del quoziente familiare.
Una famiglia è formata da due genitori e due figli e possiede un reddito complessivo di 60 mila euro. Il quoziente familiare sarà pari a: 60 mila / (2 + 0,5 + 0,5), per un totale di 30 mila euro.
Su tale base imponibile, va applicata l’aliquota IRPEF moltiplicata per il numero dei membri del nucleo familiare.
Per il Governo, che ha ideato questo meccanismo sulla base del modello francese, sarebbero diversi i benefici.
Il principale sarebbe riservato alle famiglie con più figli, perché le tasse diminuiscono al crescere dei componenti. Le aliquote, infatti, sono applicate tenendo conto del reddito medio pro-capite (che è minore) e non, invece, sul reddito di ciascun membro.
Se venisse introdotta una no tax area e una riduzione delle aliquote IRPEF per gli scaglioni più bassi, i vantaggi sarebbero molteplici.
Gli svantaggi del nuovo sistema proposto dal Governo
Al contempo, una parte politica critica il sistema di tassazione basato sul quoziente familiare.
Il meccanismo di determinazione delle quote, infatti, si baserebbe sull’ISEE. Quest’ultimo, però, non dovrebbe tener conto del numero dei componenti del nucleo familiare ma dovrebbe costituire un mezzo di assistenza sociale.
Le famiglie, infatti, andrebbero tutelate indipendentemente dal reddito posseduto e le agevolazioni dovrebbero essere riconosciute anche alle famiglie non numerose.
Il sistema del quoziente familiare, dunque, a parità di reddito, andrebbe a svantaggio dei nuclei monoreddito e con pochi figli a carico. Potrebbe, inoltre, penalizzare le famiglie con redditi inferiori.
In conclusione, sarebbero favoriti principalmente coloro che hanno redditi più elevati.