I contribuenti licenziati che hanno raggiunto una determinata età possono smettere di lavorare tramite l’Ape sociale. A chi è rivolta?
L’Ape sociale è una misura che consente di smettere di lavorare in anticipo, destinata a particolari categorie di lavoratori che non possiedono i requisiti per la pensione di vecchiaia o la pensione anticipata.
Il sussidio viene erogato fino a quando il beneficiario non matura i presupposti per la pensione e ammonta alla rata dell’assegno pensionistico calcolata nel momento in cui si accede all’Ape sociale. In ogni caso, non può essere superiore a 1.500 euro al mese, per 12 mensilità.
Possono accedere all’Ape sociale solo particolari categorie di contribuenti. Nel dettaglio:
- i lavoratori dipendenti addetti a mansioni gravose da almeno 7 anni negli ultimi 10 o da almeno 6 anni negli ultimi 7;
- gli invalidi civili al 74%;
- i dipendenti disoccupati che hanno smessi di ricevere l’indennità di disoccupazione;
- i caregivers che assistono da almeno 6 mesi un familiare disabile grave.
Ape sociale: quando spetta ai disoccupati?
In Redazione abbiamo ricevuto il seguente quesito:
“Salve, ho 60 anni e ho lavorato come impiegata amministrativa per 33,5 anni. Attualmente, sono disoccupata da sei anni. Vorrei sapere se e quando potrò avere diritto ad un reddito di pensione. Grazie“.
Chiariamo alla nostra gentile Lettrice che, per la fruizione dell’Ape sociale sono necessari specifici requisiti anagrafici e contributivi.
In particolare, bisogna avere almeno 63 anni di età e 30- 36 anni di contribuzione.
Quest’ultima condizione varia a seconda della categoria alla quale il contribuente appartiene. Nello specifico, servono:
- 30 anni di contributi per i disoccupati, gli invalidi civili e i caregivers;
- 32 anni di contributi per gli operai edili, i ceramisti e i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta;
- 36 anni di contributi per gli altri lavoratori addetti a mansioni gravose.
Le lavoratrici madri, inoltre, possono beneficiare di uno sconto anagrafico di un anno per ciascun figlio, fino ad un massimo di 2 anni.
La Lettrice, quindi, non ha ancora l’età anagrafica necessaria per poter richiedere l’Ape sociale.
Come e quando si presenta la domanda per il beneficio?
Nel momento in cui la Lettrice raggiungerà i requisiti per l’Ape sociale e deciderà di presentare apposita richiesta all’INPS, dovrà ricordare di rispettare determinate scadenze.
Attualmente, la domanda va inviata:
- dal 1° gennaio al 31 marzo;
- dal 1° aprile al 15 luglio;
- dal 16 luglio al 30 novembre.
Si può adempiere telematicamente, tramite il sito web dell’INPS, oppure rivolgendosi ad un CAF/Patronato.
È opportuno ricordare, infine, che l’Ape sociale non è una misura strutturale ma solo temporanea e che, al momento è stata prorogata fino al 31 dicembre 2023. Non sappiamo, dunque, se, fino a quando la Lettrice maturerà i requisiti richiesti, il sussidio sarà ancora attivo né se ne verranno modificati i presupposti.
Per informazioni più dettagliate, bisognerà attendere la prossima Legge di Bilancio.
In ogni caso, consigliamo di rivolgersi ad un Patronato, per monitorare la propria situazione contributiva ed evitare problematiche e valutare le soluzioni più in linea con le proprie esigenze.
“Invia una domanda agli esperti di InformazioneOggi.it, tramite il form dell’Esperto risponde, il servizio è semplice e gratuito. ” Link https://www.informazioneoggi.it/esperto-risponde/