Negli ultimi tempi le tematiche relative a qualsiasi tipo di dinamica bancaria, hanno preso sempre più il sopravvento nelle discussioni pubbliche.
Gli italiani, stando a quanto emerso da numerose ricerche condotte da varie realtà, sono sempre più attenti situazioni che riguardano i propri risparmi. Le nuove regole che vanno a incidere sulla gestione dei propri soldi, in alcuni casi richiedono, chiaramente massima attenzione.
Chiaramente, specifiche situazioni, soprattutto se si parla di nuove regole che riguardano tassazioni e rischi particolari non valgono per tutti. Il problema, in questi casi, può infatti nascere nel momento in cui si dispone di importanti somme di denaro sul proprio conto corrente.
Conto corrente: la sicurezza può arrivare dalle somme che si hanno a disposizione
In linea di massima, il concetto che passa, stando alle ultime misure vigenti, sottolinea come, di fatto, disporre di una grossa somma di denaro attraverso il proprio conto corrente non sempre rappresenta la giusta mossa, o quantomeno la condizione ideale. Numerose dinamiche, potrebbero infatti causare non poche problematiche.
Per chi dispone, per esempio, sul proprio conto corrente, di somme di denaro superiori a 100mila euro potrebbero verificarsi specifici inconvenienti derivanti, per esempio, dalla stessa tenuta dell’istituto di credito di riferimento. Il fallimento della banca, infatti, andrà a prevedere il rimborso esclusivamente dei primi 100mila euro, in quel caso assolutamente garantiti.
La restante parte, di un eventuale saldo superiore ai 100mila euro sarà infatti iscritta in quello che è lo stato passivo dello stesso istituto eventualmente in liquidazione. La distribuzione di tale porzione del proprio saldo potrebbe avvenire solo ed esclusivamente in un secondo momento.
Noie anche per chi dispone di un saldo superiore ai “soli” 5mila euro. In quel caso, infatti, la “cattiva notizia” arriva dall’imposta di bollo, prelevata automaticamente il 31 dicembre di ogni anno. In quel caso la quota da riconoscere allo stesso istituto di credito sarà pari a 34,20 euro, non proprio una cifra irrisoria.
Per non pagare tale quota sarebbe necessario disporre di una giacenza media inferiore ai 5mila euro, oppure di un reddito ISEE inferiore a 7500 euro. Altra “scappatoia” per quel che riguarda a possibilità di non pagare tale imposta consiste nel farsi inviare un estratto conto trimestrale e non annuale. In quel caso la stessa giacenza media sarà considerata esclusivamente per il trimestre relativo. Cosi facendo, per esempio, gli iniziali 34,20 euro andranno a ridursi fin a 8,55 euro.
Una serie di informazioni da tenere insomma in considerazione per evitare spiacevoli evenienze nel corso degli anni.