Bonus mobili e ristrutturazione della parti comuni di un edificio: si può richiedere per arredare la camera da letto?

Il Bonus mobili e grandi elettrodomestici consente di arredare un immobile oggetto di ristrutturazione ottenendo una detrazione IRPEF del 50%.

Acquistando entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi di alta classe energetica è possibile accedere all’agevolazione.

Bonus mobili per parti comuni di un edificio
Bonus mobili e ristrutturazione parti comuni (Informazioneoggi.it)

La detrazione del 50% prevista dal Bonus mobili si applica su un tetto di spesa massimo di 8 mila euro nel 2023 e di 5 mila euro nel 2024. Il limite riguarda la singola unità immobiliare comprensiva delle pertinenze oppure la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione.

Proprio parlando di una ristrutturazione con riferimento a parti comuni di un immobile è bene fare una precisazione. Poniamo il caso che un proprietario di due unità abitative presenti in un edificio avvii dei lavori di manutenzione ordinaria sulle parti comuni dell’edificio stesso. Gli interventi sono la pittura interna del vano scale e il rifacimento dell’intonaco. Il proprietario potrebbe pensare di chiedere il Bonus mobili per comprare la camera da letto di una delle unità abitative di proprietà, parte dell’immobile ristrutturato.

Ebbene non è un suo diritto accedere alla misura. Secondo quanto stabilito dalla circolare 29/2013 paragrafo 3.2, infatti, l’agevolazioni non viene riconosciuta se l’acquisto di mobili ed elettrodomestici è destinato all’arredo di una stanza della propria unità immobiliare. Il Bonus può essere concesso solo se i beni comprati vengono usati per arredare le parti comuni oggetto di ristrutturazione.

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