I permessi della Legge 104 possono essere usati, alternativamente, da più familiari del disabile grave. A quali condizioni?
Più familiari possono presentare richiesta per beneficiare dei benefici della Legge 104 per l’assistenza dello stesso soggetto disabile grave.
A stabilirlo è il Decreto Legislativo del 22 giugno 2022, che ha recepito la Direttiva UE 2019/1158.
Lo scopo del provvedimento europeo è quello di assicurare un maggiore bilanciamento tra la vita sociale e quella professionale, in particolare dei genitori che prestano assistenza a figli malati.
Innanzitutto, il Decreto Legislativo ha modificato la disciplina dei tre giorni di permesso retribuito stabiliti dalla Legge 104 del 1992, spettanti ai lavoratori dipendenti caregivers.
Nel dettaglio, è stato esteso il diritto di richiedere l’agevolazione anche ai conviventi di fatto e agli uniti civilmente.
È stata, poi, prevista la possibilità di ottenere i permessi anche da più familiari dello stesso disabile (facoltà che, prima, era assolutamente preclusa).
Ma il Decreto del 22 giugno 2022 ha introdotto delle novità anche in relazione allo smart working. Chi, infatti, beneficia dei permessi 104 ha il diritto di accesso prioritario allo smart working. Tale principio vale sia per i caregivers di disabili gravi sia per gli stessi lavoratori disabili.
Permessi 104 per genitori e nuove regole per il congedo straordinario
Relativamente all’alternanza per la fruizione dei permessi 104 tra più soggetti, i genitori possono entrambi accedere all’agevolazione, ma devono rispettare il limite dei tre giorni totali.
Non hanno, dunque, diritto a tre giorni ciascuno ma dovranno alternarsi nello stesso mese.
Facciamo un esempio. La madre di un bambino affetto da disabilità grave, ai sensi dell’art. 3, comma 3, della Legge 104 del 1992, è una dipendente del settore privato e lavora 4 giorni a settimana, per 20 ore complessive. Il padre, invece, lavora 5 giorni a settimana, per un totale di 40 ore.Tutti e due possono beneficiare dei tre giorni di permesso retribuito al mese, ma dovranno necessariamente alternarsi. Ad esempio, la madre può assentarsi per 2 giorni e il padre per un giorno.
In caso di alternanza, però, i permessi non potranno essere frazionati nella stessa giornata. Viene, dunque, valutato come un giorno intero anche se usato per poche ore
Le novità non riguardano solo i permessi retribuiti ma anche il congedo straordinario. In particolare, sono stati sanciti:
- l’uguaglianza tra conviventi di fatto e uniti civilmente e coniugi. Tutti, dunque, possono chiedere i due anni di congedo retribuito per assistere il partner affetta da disabilità grave;
- la riduzione dei tempi di attesa da 60 a 90 giorni per l’inizio del periodo di congedo;
- il diritto di congedo anche per le nuove convivenze, instauratesi successivamente alla richiesta di congedo.