Le ultime notizie sul Canone Rai sembrerebbero positive ma in realtà dietro alla nuova regola si trovano due fregature belle e buone.
Forse qualcuno scorrendo i titoli avrà letto che il Canone Rai sarà più basso e potrebbe essere stato motivo di esulto. In realtà, come spesso purtroppo accade in Italia, un vantaggio viene “vanificato” da ben due aspetti negativi.
Infatti grazie al Governo Meloni e alla manovra di bilancio da 24 milioni già approvata, il Canone ha subito un leggero taglio: costerà alle famiglie italiane 70 euro all’anno invece che 90. Si tratta del secondo “sconto” dopo quello del 2019, che fece scendere la tassa da 100 a 90 euro.
Perché la diminuzione del Canone Rai non è esattamente una buona notizia
Sicuramente tutti saranno felici di sborsare meno soldi per poter guardare la Tv di Stato, ma oltre a questo aspetto c’è anche dell’altro.
La prima brutta notizia è che si pagheranno soltanto 70 euro invece di 90, ma il Canone rimarrà in bolletta. Forse le bollette sembreranno più leggere, ma visti gli aumenti già iniziati a causa delle guerre la differenza forse passerà inosservata.
Fatto sta che la “catena” che lega il Canone alla fornitura di energia elettrica non è stata spezzata, nemmeno dopo che la UE ha “bacchettato” più volte il Governo italiano. La motivazione per cui il Canone rimane dov’è è perché ha permesso di abbattere notevolmente l’evasione e dunque le Casse dello Stato non vogliono subire perdite.
Il fatto che l’Italia abbia ignorato le direttive UE, poi, potrebbe far scattare delle sanzioni, e in un momento difficile economicamente come questo, forse sarebbe stato meglio evitare il problema. Anche perché, come sappiamo, le sanzioni non le pagano i politici, ma i cittadini, tramite le tasse.
Ma non è tutto: la differenza dell’incasso a seguito dell’abbassamento del prezzo verrà coperta con fondi pubblici, e dunque saranno sempre i contribuenti a pagare. Anzi, a questo punto pagheranno anche quelli che non hanno la televisione e che fino ad ora avevano evitato di tirare fuori i soldi, legalmente, per l’imposta.
Come spesso accade in Italia, dunque, dietro a un’azione-propaganda si nasconde la fregatura, un po’ com’è successo per il carrello tricolore, che dopo tanto entusiasmo sembra già svanito nel nulla. Molti consumatori si sono accorti che i prezzi dei beni alimentari erano saliti (ancora) proprio poco prima che scattassero gli sconti promessi dal Governo Meloni.
Un po’ come accade durante i Saldi, insomma. Solo che nel caso dei commercianti se la Guardia di Finanza scopre “il trucco” sono guai. Invece il Governo passa sempre oltre, “spalma” i debiti e magari festeggia pure, pensando di aver risolto i problemi economici degli italiani.