Novità per i lavoratori che andranno in pensione nel 2024. La Manovra modifica un requisito consentendo ad un numero maggiore di cittadini lasciare il lavoro.
Il disegno di Legge di Bilancio è stato approvato dal Consiglio dei Ministri. Conosciamo, così, i cambiamenti in tema “pensioni”.
Cosa riuscirà a fare il Governo con le risorse a disposizione? Le priorità hanno spinto verso un anticipo pensionistico dedicato a categorie di lavoratori considerati fragili e verso misure volte a migliorare la preoccupante prospettiva pensionistica dei giovani.
Non ci sarà Quota 41 per tutti come ipotizzato mentre dovrebbero arrivare gli aumenti per le pensioni minime degli over 75 anche se esigui. Si parla di modifiche all’APE Sociale con un intervento sul requisito contributivo che, probabilmente, diventerà più alto. Caregiver, disoccupati, addetti ai lavori gravosi e invalidi potranno lasciare il lavoro con 36 anni di contributi e le donne con 35 anni. In più APE Sociale e Opzione Donna verranno accorpate in un unico fondo per la flessibilità in uscita. Il requisito anagrafico sarà di 63 anni.
Spunta Quota 104 ossia Quota 103 leggermente modificata che promette premi a chi la sceglierà ma la vera novità è un’altra. Parliamo della cancellazione di una condizione che fino ad oggi ha impedito il pensionamento a tanti lavoratori.
Chi rientra nel sistema di calcolo contributivo puro, infatti, può andare in pensione attualmente solo avendo maturato una pensione pari o superiore a 1,5 volte il trattamento minimo. Ebbene, nel 2024 tale vincolo per i contributivi verrà cancellato. Potranno lasciare il lavoro tutti coloro che hanno iniziato a versare i contributi a partire dal 1° gennaio 1995 indipendentemente dall’importo dell’assegno pensionistico.