Simbolo della fortuna, ma non tutti sanno che per essere davvero fortunata la coccinella deve avere un preciso numero di punti neri sul dorso.
Noi italiani crediamo moltissimo alla fortuna che può portare con sé la coccinella una volta che l’abbiamo vista o toccata. Tuttavia, non siamo i soli a credere a una cosa del genere. Ad esempio, gli ebrei le hanno donato il nome di “piccolo cavallo di Mosè” oppure la chiamano anche “piccolo messia”. I turchi, invece, come noi la pensano come ad un semplice insetto che porta fortuna.
Arrivando in Inghilterra, questo insetto dal colore rosso, ma anche arancione, è attribuito all’universo femminile. Mentre in Russia ha una connotazione più religiosa dato che viene chiamata “la femmina del Signore”. Anche in Finlandia la coccinella è legata al mondo religioso, tanto è vero che spesso la si chiama con l’appellativo “l’insetto di Maria”.
La leggenda di come sia nata la coccinella portafortuna
Affinché la coccinella porti davvero fortuna a chiunque la tocchi o la veda, la stessa deve avere sul proprio dorso ben 7 puntini neri. Questo numero non è del tutto casuale, ma ha un significato molto importante. Infatti, sette sono i mesi per cui si godrà della fortuna, la quale sarà accompagnata anche dall’arrivo di molti soldi. Tra l’altro esiste una storia davvero interessante che racconta dell’origine dei sette punti.
La leggenda inizia con un uomo che per primo visse sulla terra e che fosse quasi immortale. Il suo nome era Urunti ed il suo compito era quello di mantenere la giustizia tra gli esseri umani, i quali erano destinati a non morire. Un giorno questo uomo accarezzo una rosa, ma si ferì il pollice per via di una spina che la tessa presentava al gambo e dal dito cadde una goccia di sangue a terrà che cominciò ad avere vita propria.
Sangue, zampe, morte, mondo e ingiustizia
La goccia ben presto di trasformò in una creatura che aveva sei zampe nere e piccole e osservava con molta attenzione il contesto che la circondava. Capì, però, che questo non le piacesse affatto e di conseguenza chiese ad Urunti di disegnarle sul dorso sette macchie nere piccole, così da indicare il numero delle ingiustizie che aveva visto.
A questo punto, fu Urunti a chiedere alla coccinella qualcosa: cosa doveva fare per garantire la giustizia sulla terra? La coccinella rispose che doveva concedere anche ad altre creature di vedere il mondo e di permettere agli animali stanchi e feriti di riposarsi. Urunti non capì bene a cosa la coccinella facesse riferimento. Allora questa decise di uccidersi con la spina che aveva ferito inizialmente Urunti e così l’uomo capì la morte, la introdusse tra gli uomini e decise di mettere un punto alla sua vita.