La pensione anticipata ordinaria può essere fruita anche da coloro che percepiscono la NASpI? Cosa accade alla decorrenza dell’assegno? Scopriamolo.
La NASpI è un sussidio riconosciuto ai lavoratori dipendenti che hanno involontariamente perso il lavoro, come nel caso delle dimissioni per giusta causa.
Per ottenere la prestazione, è necessario possedere specifici requisiti contributivi. Nel dettaglio:
- devono essere state maturate almeno 13 settimane di contribuzione nei quattro anni antecedenti la disoccupazione;
- devono essere stati compiuti almeno 30 giorni di lavoro nei 12 mesi antecedenti la disoccupazione.
Per la maturazione del requisito contributivo, sono idonei:
- i contributi previdenziali accreditati durante il periodo di vigenza del rapporto di lavoro subordinato;
- i contributi figurativi versati per la maternità obbligatoria;
- i periodi di lavoro all’estero, inclusi quelli come lavoratore frontaliero o transfrontaliero;
- i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino agli 8 anni.
Ma cosa succede se un lavoratore che percepisce la NASpI nel frattempo matura i presupposti per accedere alla pensione anticipata ordinaria della Legge Fornero? Tali condizioni restano immutate o subiscono una variazione in virtù dell’indennità di disoccupazione?
Indennità NASpI: quali effetti sulla pensione anticipata?
La NASpI non è compatibile con la pensione di vecchiaia, la pensione anticipata, la pensione di inabilità e l’Assegno Ordinario di Invalidità.
Di conseguenza, nel momento in cui il contribuente raggiunge i requisiti per richiedere la pensione, se sta percependo la NASpI, deve rinunciarvi.
Per quanto riguarda il caso specifico della pensione anticipata ordinaria, la normativa in vigore prescrive il raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contribuzione, per gli uomini, e di 41 anni e 10 mesi, per le donne, a prescindere dall’età anagrafica.
Per usufruire di tale tipologia di pensionamento, non è importante che il contribuente sia occupato o disoccupato, perché non si tratta di uno strumento di flessibilità in uscita, rivolto solo a determinate categorie di persone (come, per esempio, nel caso dell’Ape Sociale).
L’unica condizione imposta, in tal senso, dalla Legge Fornero è il raggiungimento dell’età contributiva.
Se, tuttavia, il contribuente sta percependo la NASpI, perde il diritto al sussidio di disoccupazione.
L’art. 11 del Decreto Legislativo n. 22/2015 stabilisce che viene meno il diritto alla NASpI nel momento in cui il lavoratore raggiunge quello alla pensione di vecchiaia o alla pensione anticipata ordinaria.
La Circolare INPS 88/2019 ha, poi, specificato che si può percepire l’indennità di disoccupazione solo fino alla prima decorrenza utile del trattamento pensionistico.
In conclusione, il disoccupato che sta percependo la NASpI, perde il diritto a tale prestazione nel momento in cui decorre la pensione anticipata, inclusi i tre mesi di finestra mobile.