Il kebab è un tipico “street food” molto amato, soprattutto dai giovani, ma oggi emerge che sta causando problemi di salute.
Di recente sono stati individuati troppi casi di salmonellosi perché potesse trattarsi di semplice casualità. Il fenomeno ha interessato molti Paesi europei e anche l’Italia, e oltre ai ricoveri sono stati registrati anche dei decessi.
Sono partite le indagini e ad un certo punto si è pensato che la colpa fosse di alcune partite di carne di pollo importata. La carne in oggetto sarebbe stata usata anche nel famoso kebab.
Dal rapporto EFSA emerge che i focolai di salmonella hanno raggiunto i 335 casi, sparsi tra i Paesi Ue e Regno Unito, e causato il decesso di una persona in Austria nonché due casi anche in Italia.
“Kebab di pollo e carne di pollo contaminati sono i veicoli plausibili delle infezioni umane”
Dopo accurate indagini sembra che la diffusione di salmonellosi derivi da alcune partite di carne di pollo che provenivano dalla Polonia. Le varie autorità per la sicurezza alimentare in Austria, Danimarca e Italia hanno effettuato ricerche su 10 prodotti alimentari e ne hanno scoperti 6 contaminati da Salmonella Enteritidis ST11 cluster 1 e/o cluster 2; sono stati posi scoperti kebab contaminati, la cui origine proveniva da carni della Polonia.
Il focolaio di salmonellosi anche in Italia: colpa del kebab?
Sembra che il kebak sia uno dei prodotti finali che ha causato le salmonellosi e che i Paesi convolti siano davvero tanti: Austria, Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Regno Unito, Slovenia, Stati Uniti e Svezia.
I danni più ingenti si sono manifestati nel Regno Unito e in Francia, che contano un centinaio di casi ognuno.
L’invito è quello di prestare attenzione al consumo di carne di pollo e spiedini di pollo in generale, e anche del famoso kebab. La salmonella è un batterio che può causare gravi disturbi d salute ma per fortuna si può uccidere cuocendo la carne adeguatamente.
Mentre le autorità continuano ad indagare, i consumatori possono difendersi controllando meticolosamente la carne di pollo, leggendo in etichetta il Paese di provenienza. Lo stesso discorso vale per il consumo di pollo nella ristorazione; fondamentale è che il piatto di carne sia stato cotto alla giusta temperatura, utile a uccidere i batteri della Salmonella.
In caso di sintomi sospetti, come ad esempio nausea, crampi addominali, diarrea acquosa, febbre e vomito, il consiglio è quello di rivolgersi al medico curante, per poter intervenire tempestivamente.