Oltre a investire in BTP è possibile scegliere gli EFT. Ecco quali sono le differenze tra i due prodotti finanziari.
Diversificare il portafoglio, ovvero non investire i soldi in un solo prodotto finanziario ma “spalmarli” in diversi. Questo è il consiglio degli esperti destinato soprattutto agli investitori alle prime armi.
In un periodo di crisi economica dove l’inflazione “consuma” il valore nominale del denaro, conservare il denaro in più strumenti di investimento è la scelta più giusta. L’investitore che tiene ai propri risparmi ha molte possibilità di scelta: titoli di Stato (ad esempio, BTP o BOT), buoni fruttiferi postali, ETF, conto deposito. Tutte valide opzioni per conservare il denaro ma anche per guadagnare nel tempo.
Un lettore chiede: «Vorrei investire in titoli di Stato (soprattutto BTP). Ho sentito parlare anche di ETF. Quale scegliere fra i due?».
BTP o ETF: quale scegliere per investire in sicurezza e guadagnare
I BTP non hanno bisogno di grandi presentazioni perché molte persone già li conoscono. L’acronimo significa Buoni del Tesoro poliennali e rientrano nella famiglia dei titoli di Stato emessi dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Offrono agli investitori un titolo di credito verso lo Stato con scadenza medio-lunga. Sono strumenti ideali per chi vuole proteggere i propri risparmi piuttosto che guadagnare somme elevate. Quindi, possono essere una scelta ottima ma prudente se si vuole investire, ad esempio, una determinata cifra per acquistare una casa nell’arco di 5 anni.
Invece, gli ETF (Exchange-Traded Funds) sono fondi che seguono l’indice dei mercati azionario, obbligazionario o delle materie prime. Sono più adatti agli investitori che cercano alti rendimenti e per questo hanno un livello di rischio più elevato. Sono scelti da chi ha un obiettivo di investimento a medio-lungo termine per ottenere una rendita nel tempo.
Il confronto fra i due prodotti rappresenta il cuore della pianificazione finanziaria degli investitori. Tuttavia, la scelta di uno o dell’altro dipende da molti fattori, tra cui:
- la percezione che ha l’investitore verso il rischio di perdita del capitale (e talvolta degli interessi);
- la durata dell’investimento;
- gli obiettivi finanziari.
In sintesi, i BTP sono ideali per chi vuole preservare il capitale investendo in un reddito fisso e prevedibile. Gli ETF, al contrario, sono la scelta migliore per chi accetta le variazioni dei mercati e i rischi che comporta, ottenendo in cambio un rendimento più elevato.