Influenze, il modo migliore per difendere gli anziani: il board che proverà a migliorar le cose
Il gruppo in questione, quello che di fatto proverà a raddrizzare la situazione vaccino antinfluenzale per le persone ritenute più sensibili ha prodotto uno specifico documento, attraverso il quale si prova a fare il punto della situazione e a creare uno specifico indirizzo che possa portare a un netto miglioramento della situazione.
Tra i presenti nel gruppo d’eccezione in questione troviamo: Roberto Bernabei, Presidente di Italia Longeva, Paolo Castiglia, Professore in scienze mediche, igiene generale e applicata, Università di Sassari, Andrea Mandelli, Presidente Federazione dell’Ordine dei Farmacisti Italiani (FOFI) e Walter Ricciardi, Professore ordinario di Igiene e Medicina Preventiva all’Università Cattolica.
Il documento stilato dal gruppo, cosi come anticipato, pone una serie di questioni più che mai attuali e tendenti a risolvere lo stallo attuale: “Il crollo finora mai registrato nelle coperture vaccinali – si legge nello stesso rapporto – e il conseguente impatto delle epidemie influenzali sulle categorie a rischio, rendono non più procrastinabili interventi incisivi da parte dei decisori pubblici per migliorare la programmazione a livello centrale e sviluppare sinergie più efficaci a livello regionale e locale”.
Di conseguenza lo stesso board ha stabilito una sorta di regole, un decalogo di indicazioni che dovrebbe portare a una più opportuna condotta in tal senso. Si parte dalla necessità di ricevere circolari ministeriali in tempi utili quando si tratta di vaccini antinfluenzali e non solo. Concepire, poi, trattamenti maggiormente appropriati agli anziani e a i cittadini ritenuti maggiormente fragili.
Stabilire in merito al contesto e al settore termini e requisiti sul modello PNRR, tutto questo anche in merito alle gare regionali. Aumentare il potere di controllo dei vari organi di prevenzione e stop all’utilizzo quasi senza senso alcuno, in certi casi, del vaccino. Attuare, poi, una comunicazione che sia quanto più possibile tempestiva, e che sia indirizzata a specifici target.
Infine, puntare sulle realtà sanitarie locali per la diffusione delle varie informazioni utili ai cittadini, rendere più importante la stessa immagine, il significato e tutto il resto dello stesso vaccino e provvedere a una maggiore remunerazione in tal senso. Verificare, poi, i risultati delle stesse campagne lanciate. Tutto, insomma incentrato sulla tutela e la prevenzione di una fetta di popolazione specifica, oggi, ritenuta formalmente più debole e quindi maggiormente bisognosa di particolari attenzioni.