La scoperta del Virus Vampiro apre nuove porte alla conoscenza sul comportamento dei patogeni, e gli scienziati sono molto perplessi.
Come è accaduto per molte altre cose, aver individuato un virus vampiro è avvenuto per puro caso. Ma da quando al microscopio è comparso questo strano essere vivente, gli esperti hanno cominciato a fare ipotesi, e alcune di esse non sono rassicuranti.
Il virus è stato ribattezzato “vampiro” perché si aggrappa a un batterio, lo usa per replicarsi e poi lascia addirittura dei “segni di morsi”, come sono stati definiti proprio dagli esperti.
Perché la scoperta del Virus Vampiro interessa molto (e preoccupa) gli scienziati
Sicuramente siamo di fronte a un evento mai visto prima, e infatti nessuno aveva mai immortalato un virus batteriofago, o comunque un virus che attacca un altro virus.
La particolarità di questo virus non risiede soltanto nel fatto che “attacca” un altro patogeno, ma nel modo in cui lo fa. Mancando al virus un modo per entrare nel DNA della “vittima”, deve tecnicamente aggrapparsi ad essa per espletare il suo compito.
- Un comportamento che sembra dettato da una sorta di senzienza, cosa che ovviamente i virus non hanno.
Gli esperti stanno cercando di capire soprattutto quali siano le implicazioni innescate da questo comportamento. Virus e batteri “collaborano” spesso tra di loro, ma forse il “vampirismo” del virus appena scoperto potrebbe indicare una sorta di evoluzione nel modo di riprodursi dei patogeni.
Da una parte, dunque, non si esclude che ciò potrebbe portare a nuove forme di infezione batterica/virale, perché già in altre malattie è necessaria un’infezione “A” per aprire le porte all’infezione “B”, ma qui siamo di fronte a qualcosa di nuovo.
Dall’altra però la scienza potrebbe trovare in questo particolare meccanismo adottato dal virus un modo – ad esempio – per sconfiggere i batteri o per creare nuovi vaccini. Infatti come raccontato a “La Repubblica” da Pregliasco, il noto virologo, anche il Covid potrebbe essere legato al fenomeno del virus vampiro. Ciò che è certo è che la scienza adesso si trova di fronte a un’importante scoperta e non resta che attendere l’evoluzione degli studi, per capire se siamo di fronte a un potenziale pericolo o, al contrario, a qualcosa che potrebbe rivoluzionare in positivo anche la medicina.