È possibile riscaldarsi con i termosifoni senza spendere un occhio della testa in bollette? Scopriamo quanto consumeranno le famiglie quest’anno.
È ufficialmente arrivato il freddo e, quindi, è tempo di riaccendere i riscaldamenti.
Uno dei sistemi più utilizzati è l’impianto di riscaldamento con i termosifoni. Con l’incremento dei costi di gas e metano, tuttavia, le famiglie sono alla ricerca di metodi per risparmiare. Ma quanto costa accendere i termosifoni? Gli importi, ovviamente, variano a seconda del consumo di energia. In un’ora, mediamente, l’intervallo è di 2-12 kWh, corrispondenti a 0,25-1,5 mc/ora.
Il prezzo medio e domestico di 1 kWh per il funzionamento di una caldaia a gas metano è di 0,11 euro. Moltiplicando questo importo per 5,23 kWh, si ottiene la cifra di 0,57. Se si considera un appartamento con una metratura di circa 100 metri quadrati, il costo è di 0,57 euro all’ora.
Si tratta, ovviamente, di una stima solo approssimativa, perché l’importo varia in base a numerosi fattori, tra cui l’isolamento dell’immobile e le abitudini personali degli inquilini.
Quanto si paga in bollette per i termosifoni? Con questi accorgimenti i risparmi sono assicurati
Per calcolare i costi del riscaldamento a termosifoni bisogna considerare che un’enorme differenza è dovuta dalla zona in cui si trova l’edificio, perché cambia il tempo richiesto per mantenere caldo l’ambiente.
L’attuale normativa nazionale prevede che i termosifoni possano rimanere accesi per massimo 14 ore giornaliere nelle zone di montagna e nelle Regioni del Nord (cd. zona E), mentre 8 ore per le zone costiere della penisola e il Sud Italia (cd. zona B).
La temperatura consentita è di massimo 22 gradi, anche se 19- 20 gradi sarebbero più che sufficienti. Di solito, i termosifoni devono rimanere accesi dalle 2 alle 5 ore per riscaldare gli ambienti domestici, per cui sarebbe preferibile impostare il termostato sui 20- 21 gradi quando si è in casa e sui 16- 18 gradi quando si è fuori.
Questa tecnica permette di risparmiare sul costo della bolletta perché a gradi più bassi corrisponde anche un consumo inferiore compreso tra il 5% e il 10%. Dai 20 gradi a salire, il prezzo aumenta del 6%- 7% per ciascun grado.
Specifichiamo, infine, che ci sono dei metodi per evitare la dispersione del calore e, dunque, per risparmiare senza sacrifici. Innanzitutto, bisogna effettuare la manutenzione degli impianti con regolarità, poi, verificare la temperatura degli ambienti e spegnere il riscaldamento nel momento in cui si raggiunge il livello di calore voluto.
È fondamentale anche controllare le ore di accensione, installare pannelli riflettenti tra il muro e il termosifone e schermare le finestre nelle ore buie. Bisogna, infine, accertarsi che l’aria possa circolare liberamente e che non sia trattenuta da tende o mobili.