Dal prossimo anno l’INPS bloccherà i pagamenti della Naspi per chi non effettua un determinato adempimento. Di quale si tratta?
I percettori di Naspi dovranno dichiarare i redditi presunti, se non vorranno perdere il diritto alla disoccupazione.
A stabilirlo è stato l’INPS, con il Messaggio n. 4361 del 5 dicembre 2023. L’Istituto di Previdenza ha chiarito che coloro che percepiscono l’indennità di disoccupazione e, allo stesso tempo, svolgono un’attività lavorativa autonoma dovranno comunicare i redditi percepiti. È necessario, però, che il compenso annuo da lavoro autonomo non sia superiore a 5.500 euro.
L’obbligo di dichiarazione dei redditi percepiti sussiste per coloro che:
- svolgono un’attività lavorativa autonoma con partita Iva;
- sono iscritti alla Gestione Separata INPS;
- ricoprono ruoli in società di persone o capitali;
- sono iscritti alla Gestione Artigiani e Commercianti;
- svolgono un’attività lavorativa parasubordinata, subordinata oppure occasionale.
La comunicazione va effettuata, tramite Modello Naspi/Com, entro un mese dall’inizio dell’attività lavorativa oppure un mese dalla richiesta di Naspi (se l’attività era già in essere). A tal fine, si può utilizzare l’apposito servizio a disposizione nella sezione dedicata alla Naspi di MyINPS oppure rivolgersi a un CAF.
Comunicazione del reddito per l’erogazione della Naspi: quando è obbligatoria?
I percettori di Naspi devono comunicare il reddito presunto da lavoro autonomo entro il 31 gennaio 2024.
L’INPS, poi, deciderà se ci sono i requisiti per proseguire l’erogazione della prestazione solo al termine del periodo d’imposta. L’accertamento della situazione reddituale dichiarata è automatico. Chi, invece, non presenta la Dichiarazione dei Redditi deve comunicare gli importi percepiti dall’attività lavorativa sempre tramite il Modello Naspi/Com, ma entro il 31 marzo dell’anno successivo al periodo d’imposta di riferimento.
Tutti i redditi effettivi riferiti all’anno 2023, quindi, devono essere comunicati non oltre il 31 marzo 2024. Se l’importo coincide con quello dei redditi presunti, allora il riconoscimento della Naspi rimarrà invariato e il titolare potrà continuare a percepire il sussidio senza interruzioni.
In caso contrario, si provvederà al ricalcolo a vantaggio o svantaggio del percettore, a seconda di quanto dichiarato.
È, tuttavia, sempre obbligatorio inviare la dichiarazione all’INPS, anche se i redditi percepiti sono tendenti allo zero. In questo modo, non si rischiano eventuali sospensioni.
I percettori di Naspi che non dichiarano i redditi presunti del 2024, incorrono nella sospensione della prestazione a partire dal 31 dicembre 2023. Sono, invece, salvi coloro che nel 2023 hanno presentato la comunicazione pur avendo un reddito pari a zero, per il quale non sono previsti cambiamenti nel 2024. La dichiarazione, infatti, va presentata soltanto se i contribuenti prevedono di percepire, per il 2024, un reddito differente.