Bonus benzina 200 euro, quali sono i beneficiari? E chi lo eroga e in quali modalità? Serve fare domanda? Ecco le risposte al lavoratore.
Oggi il prezzo della benzina intimorisce molto meno che nei mesi scorsi e pare rientrato, finalmente, entro una ‘soglia’ di sostenibilità sul piano delle spese degli automobilisti.
In materia è comunque tuttora attivo il bonus benzina 200 euro, ma non tutti sanno come funziona, chi se ne può giovare e come. Scopriamolo insieme.
Che cos’è il bonus benzina 200 euro per i pendolari?
Il bonus benzina pendolari è un contributo versato ai lavoratori subordinati dell’ambito privato, che di fatto rappresenta un buono sconto fino al valore di 200 euro sul costo della benzina (compresi anche i costi di ricarica dei veicoli elettrici), su cui non si pagano tasse.
Ma attenzione perché detto bonus non è erogato in automatico, essendo il suo versamento deciso discrezionalmente dai datori di lavoro privati, ovvero aziende e studi professionali.
Il beneficio in oggetto è stato prorogato a tutto il 2023 dal governo, attraverso il decreto Carburanti. Per quanto riguarda quest’anno l’esenzione fiscale – dicevamo – è stata confermata, ma non quella contributiva.
Altra caratteristica del bonus benzina 200 euro in oggetto è la possibilità di attribuirlo anche in forma diversa dal classico voucher. Ecco perché ciò costituisce un vantaggio per il datore di lavoro, che può usare il bonus per estendere i propri programmi di welfare aziendale. Il bonus benzina erogato da aziende o studi può essere versato anche come premio di risultato.
Il contratto di lavoro del lavoratore pendolare
Abbiamo appena visto che il bonus benzina 200 euro è erogato ai meri lavoratori del settore privato e su scelta discrezionale del datore di lavoro. Ma c’è una ulteriore condizione per l’agevolazione in oggetto. Di che si tratta? Ebbene, il dipendente pendolare deve avere un contratto di lavoro regolare e registrato. Perciò questo contributo non è compatibile con i lavoratori in nero o su cui il datore non paga regolarmente tasse e contributi.
Domanda del lavoratore per il bonus benzina 200 euro: è necessaria?
Altro aspetto degno di nota del bonus benzina 200 euro è che non servono iniziative dei lavoratori in tal senso. Infatti è soltanto il datore che può pronunciarsi e prevederlo o meno. In caso di attribuzione, il lavoratore se ne gioverà in automatico, oltre a quanto percepito a titolo di reddito da lavoro.
Rimarchiamo che la misura è stata prorogata dal Dl Carburanti fino al 31 dicembre e le somme saranno versate in busta paga. Il lavoratore potrà sfruttare il bonus benzina 200 euro fino al 12 gennaio 2024.
La distinzione con il bonus da 80 euro
L’Esecutivo attuale ha altresì varato differenti misure di supporto all’economia reale, tra cui il bonus benzina da 80 euro per le famiglie con Isee al di sotto di una certa soglia. Di fatto ad avvalersene saranno gli stessi che hanno ottenuto la cd. Carta Risparmio Spesa. Detto aiuto economico trova spazio nel Decreto Energia di quest’anno e, non a caso, viene erogato sulla carta ‘Dedicata a Te’.