La situazione legata alle pensioni, nel nostro paese è di quelle di certo molto complesse. Nel 2024 andrà peggio.
La condizione, perché di quello, di fatto si tratta, legata al mondo delle pensioni, per quel che riguarda il 2024 non andrà di certo a migliorare quella che è la già complessa situazione. L’esecutivo attualmente in carica, guidato da Giorgia Meloni, non andrà di certo a migliorare la situazione generale, nonostante quelli che sono i relativi proclami che hanno riempito le cronache nel corso delle scorse settimane.
Non avendo a disposizione risorse economiche importanti, lo stesso esecutivo si è limitato ad agire in modo assolutamente poco deciso, e di fatto, non riuscendo a superare quella che era definita la peggiore delle soluzioni, dagli stessi protagonisti, soltanto qualche mese fa, la legge Fornero.
Pensioni, il nodo rimane: la situazione per il prossimo anno
Tutto ruota intorno a quattro specifici punti, quattro situazioni pratiche che di fatto possono comunicare il peggioramento delle stesse condizioni legate al contesto pensioni. Uno dei punti critici è rappresentato dal taglio a quella che sarebbe dovuta essere la rivalutazione delle pensioni. Il tutto si è già verificato nell’anno in corso e va a peggiorare le condizioni di quanti percepiscono un assegno mensile superiore a 4 volte il trattamento minimo previsto.
Altro punto più che mai determinante è rappresentato dal taglio al trattamento in favore degli over 75. La misura in questione, nel corso di quest’anno ha assicurato un aumento complessivo del 6,4%, fino a 604, 28 euro per le pensioni con importi riconosciuti inferiori al minimo. La rivalutazione di fatto ha avuto qualche frutto. Complessivamente, inoltre, diventa molto più complicato andare in pensione dal prossimo anno.
Pensione anticipata bloccata per quanti in possesso di 20 anni di contributi, con 64 anni di età e Quota 103, di fatto, non più conveniente, con 62 ani di età e 41 anni di contribuzione. Opzione donna, dovrebbe inoltre sparire, con 61 anni e 35 anni di contribuzione. L’Ape sociale, inoltre, non arriverà più a 63 anni ma dopo 5 mesi dal compimento di quell’età.
Peggiorano, inoltre, le condizioni di medici e infermieri, con tagli alle relative pensioni che sicuramente non faranno piacere agli stessi protagonisti del settore in questione. La modifica relativa alle aliquote per le pensioni in questione riguarderà soltanto coloro i quali accederanno alla pensione in modalità anticipata. In questo caso si andrà a confrontarsi con un taglio netto dell’importo mensile previsto. Discorso invece diverso per quanti andranno in pensione rispettando le regole attualmente previste. La situazione, insomma, non sarà certo delle peggiori.